Con mio sommo dispiacere, ultimamente la scena musicale sta venendo invasa da gruppi che con la musica c'entrano gran poco, e che perlopiù puntano sull'immagine per accaparrarsi l'heavy rotation su Mtv e sulle radio, la popolarità e lo stuolo di ragazzine (o comunque adolescenti) adoranti pronti a venerarli in caso di successo. Fortunatamente, io non appartengo a questa specie, sono un po' un' anormalità, comunque sia ne vado fiero: essere schiavo di una "musica" falsa e di qualità pessima è l'ultima cosa che chiederei.

Una settimana fa alcuni miei amici mi avevano invitato a casa loro per guardare assieme un film (per la precisione il dvd de "L'Era Glaciale 2") e per mangiare una pizza in compagnia. Poi ci siamo messi a parlare un po', si è giunti all'argomento musica, e come al solito ognuno elencava i generi e gli artisti preferiti. Mi è toccato sentire una lista di nomi agghiaccianti che nemmeno vi trascrivo -la morte prematura è una cosa orribile-, ma ancora una volta ho glissato stoicamente sull'argomento resistendo all'impulso omicida di prendere la bottiglia dell'acqua e inzuppare tutti i presenti. Qundi, alla domanda: "Tu, Bisius, che ascolti?" ho minimizzato con la morte nel cuore: "Eh, sempre le solite cose, che vi devo dire" .

Ad un certo punto un mio amico (padrone di casa) si alza, si batte la fronte ed esclama: "Me ne stavo dimenticando! Sentite questo cd! L'ho comprato due giorni fa! E' una bomba!". Beh, che dire. Ho imparato molto presto a diffidare dai consigli degli amici sull'acquisto di album e cd vari. Perciò, con uno strano presentimento, l'ho bloccato al volo chiedendogli: "Che cd sarebbe Tommaso?". E lui, tutto giulivo: "Il titolo non me lo ricordo più ! Ma sono gli Alkaline Trio!". Stop. Gli Alkaline Trio? Quei tizi che per fare i duri si cerchiano gli occhi di nero e suonano una musica che presuntuosamente chiamano dark punk e che invece è solamente una miscela di suoni inconsulti a metà fra il pop e un forte mal di pancia? Al momento sono annebbiato, non mi ricordo. E non faccio in tempo ad evitare la strage. Tutti contenti, gli altri esultano al sentire il nome ed è un risuonare di "figo", "che bel nome", "non vedo l'ora", "facci sentire". Non mi aggiungo al coretto di gioia ma nessuno se ne accorge, pensano che sia perso nei miei pensieri. Tommaso ritorna da camera sua con un involucro sospetto. E' "Crimson", il cd di cui manco si ricordava più il titolo. Vabbè, che sarà mai, non morirò di certo. Accensione stereo. Inserimento disco. Puntare, caricare, fuoco, anzi play.

Mi ritrovo semisvenuto sul pavimento della casa di Tommaso un paio di minuti dopo, tutti i miei amici che mi circondano pieni di apprensione, mentre uno di loro fa: "Marco, stai bene? Vuoi che ti portiamo a casa?". No, maledizione. Dopo dobbiamo uscire, dobbiamo andare in un pub. Sarà la pressione, che vi devo dire. E subito il polso perde un altro battito mentre impallidisco bruscamente. Pizza pesante? No, signori. E' il sottofondo che mi fa sentire male. E' quel cazzo di disco. Cerco di mormorare sottovoce: "Tommaso, togli quel disco", ma la voce è troppo lieve, e non mi sente nessuno. Ma cos'è 'sta roba? Agghiacciante! Mi faccio consegnare la copertina. Dunque. Con le mani tremanti osservo che la canzone che mi ha fatto svenire si chiamava "Time To Waste" e quella che sta andando adesso si chiama "The Poison". La prima, che si apre con un giro di piano atto a far rivoltare nella tomba il maestro Ludwig Van Beethoven, ha un andamento che potrebbe fare invidia ad un corteo funebre. La musica? Una schitarrata lì, una scatarrata là, un ritornello uscito dalla fantasia no-limits di Cino Tortorella.

"The Poison" ? Una galoppata di batteria che farebbe suicidare i bambini più piccoli dalla disperazione, seguita poi da alcuni riff acidi. Attenti a non confondere il senso della parola: qui acidi sta proprio per corrosivi, nel senso che alla fine ti ritrovi un ulcerone allo stomaco dall' incredulità . Bene, è finita. Il mio visetto si colora nuovamente e proprio mentre salto in piedi e comincio la tipica frase da Bisius: "Ragazzi, si è fatto tardi, usciamo fuori che il pub ci aspetta" parte la terza canzone. Titolo premonitore ("Burn")? E che ne so io? Fatto sta che una vampata mi si diffonde per tutto il corpo, le ginocchia cedono e ancora una volta scivolo a terra - e me la cavo con l'abile scusa della scarpa slacciata-. Ragazzi, in quel momento mi è venuto voglia di chiamare il Telefono Azzurro e denunciare questi cialtroni per vilipendio alla morale cristiana del Paese. O come direbbe il buon Germano Mosconi: "Ma è possibile, puttana la..." ehm. Come al solito i produttori discografici si superano. In idiozia.

Basta, adesso mi ribello. Mentre un lievissimo sottofondo emocore chiude la canzone, mi avvicino a Tommaso con l'intenzione di dirgliene non quattro, ma quattrocento, e sapete che cosa mi viene fuori? "Questo cd non è un granchè". Muoio dalla vergogna. Beh, almeno la serata non è stata sprecata. Mentre i miei amici mi guardano con disprezzo (evidentemente a loro il cd è piaciuto eccome), mogio mogio Tommaso si avvicina allo stereo e spegne l'obbrobrio. Il pub ha già le porte aperte per noi.

Ore 22.30. Ritorno a casa. I miei genitori sono a letto. Ho la testa che mi gira un po' dalla stanchezza. Prendo quindi l'insana decisione di attaccare Limewire e controllare se effettivamente tutto il cd è da buttare o se quelle prime tracce erano fuorvianti. Tempo circa dieci minuti e tutto il contenuto della cena e del pranzo di quel giorno finisce dritto dritto nel water. Con mio sollievo. E ritrovo pure la lucidità. Cosa cazzo mi è venuto in mente? Sono un masochista? No, la stanchezza gioca spesso questi brutti scherzi. E allora? Che dire di questo disco? Beh, è un ottimo rimedio in mancanza di fertilizzante per le piante. Come musica è semplicemente penoso. Non ho dato importanza alle influenze presenti al suo interno per valorizzare la narrazione -peraltro vera-. Ma ora ne do un cenno. bene, questi tizi, capitanati dal cantante e chitarrista Matt Skiba, pretendono di essere dark punk o, come volete, emocore. In realtà sono inclassificabili, non per il fatto della mediocrità , ma perchè di proprio non hanno niente. NIENTE! Un giro scopiazzano i Ramones ("Mercy Me"), un altra volta prendono spunto per i riff dai Blink 182 ("Fall Victim"), un'altra volta ancora plagiano completamente i Clash (molte canzoni) aggiungendoci un tocco di morbidità o una spruzzata emocore. Insomma, certe volte, non accontentandosi di copiare dai miti, copiano pure dalle merde! Indescrivibile davvero il disgusto provato con l'ascolto di questo disco. Quindi, invece di ascoltare gli appelli di Umberto Veronesi sulla salute, ascoltate ME.

Non comprate questo disco se volete godervi gli anni in serenità. Purtroppo, questo è quel che passa il convento. Ma non per questo bisogna assoggettarsi alle regole del potere commerciale! Tutti, e dico tutti, dovrebbero in realtà favorire l'ascesa di gruppi alternativi e sbarazzini, che se ne infischiano del successo e che puntano invece a fare (egregiamente) la loro musica.

Quindi, appello finale: WE CAN SAVE THE MUSIC NOW! LET' S GO! Requiem.

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