Si sa, il metal di casa nostra non ha mai attecchito in madrepatria. L'esterofilia metallara ha sempre mietuto grandi vittime, per poi pentirsi quando gruppi da noi ignorati venivano osannati all'estero.
Sul finire degli anni '80 e l'inizio degli anni '90,anche in Italia si poteva contare su una discreta scena thrash metal che ammodernava quanto di buono fatto da due capisaldi del movimento thrash-death italiano degli anni '80 come Bulldozer e Necrodeath. Di questo movimento fecero parte Extrema, Broken Glazz, Insidia, Braindamage, Kaos Lord, Headcrasher, Jester Beast e appunto Alligator.
A parte Extrema e Braindamage, di questo elenco sono rimasti i ricordi depositati su cd, in alcuni casi gia' introvabili.
Gli ALLIGATOR, nati a Vigevano nel 1988, esordiscono con "IMMORTAL ENTITY" uscito nel 1991. L'album e' di chiara matrica Bay-area. Il successivo passo e' questo "CEREBRAL IMPLOSION" uscito nel 1994. I nostri cambiano direzione, tanto che il disco alla sua uscita venne definito l'"Arise" italiano. In effetti, i punti in comune con il capolavoro dei Sepultura sono molteplici, basti ascoltare l'iniziale 'CEREBRAL IMPLOSION'.
Ma sarebbe sbagliato liquidare il disco come semplice copia di "Arise". Se si prosegue nell'ascolto ci si puo' imbattere in canzoni che, al classico riff thrash ed alcune aperture acustiche in stile Sepultura, aggiungono quel Groove che gli stessi brasiliani riprenderanno da "Chaos A.D." in avanti. SKELETONS' BEACH, DRINKING MILK FROM MY KNESS e NATURAL VICTIMS ne sono un buon esempio.
La voce Gianluca Melino, emula del Cavalera dei primi anni '90 e' potente e sicuramente una delle migliori voci del genere nel ristretto panorama italiano. La coppia di chitarristi formata da Francesco Capasso (quel KILLA che troveremo in seguito nei Zona e nei MIURA) e Tiziano Colombi disseminano il disco di ottimi riff e assoli. Le canzoni piu' strutturate come LULLABY FOR THE UNBORN e TARANTULA sono ottimi esempi della capacita' degli Alligator di passare da tempi veloci, quasi hardcore ad mid-tempo cadenzati e pesanti ad atmosfere acustiche e melodiche. Completano il tutto il basso di Dario Capasso e la batteria di Andrea Bellazzi. Piacevole, infine la cover di HELP dei Beatles riletta in chiave Thrash-Core.
Gli Alligator proseguiranno la loro carriera fino al 1996, anno di uscita del piu' panterizzato "RULES", per poi sciogliersi con i vari membri impegnati in altri progetti. Da qualche parte, in rete, avevo letto di una loro imminente reunion, se qualcuno sa qualcosa...
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