Hellcome è un disco che risponde alla domanda: può il rock'n'roll abitare un luogo dove non ci sono regole, dove occorre essere spietati per sopravvivere e non esistono garanzie per nessuno?

La risposta è affermativa e quel luogo è il Sud, il nostro Meridione, che per fortuna non produce solo reggae, tarantella e neomelodici. Dalla Calabria arrivano gli (Allmyfriendzare) Dead a ricordarcelo a suon di schiaffi e riff al fulmicotone.

I più svegli avranno notato che il nome della band è tratto da una canzone dei Turbonegro; beh, le coordinate sonore sono quelle, però sappiate che questa band preferisce il surf al glam e il garage all'hard rock. Il cd, uscito la scorsa estate ma ancora bollente, sciorina 11 canzoni che costituiscono un rosario blasfemo del r'n'r.

Dall'opening Gioia Tavor, esemplare di saggezza popolare coniugata con memorie surf anni '50, per passare poi a Charles Sbronzon, stilettata stoogesiana che non ha nulla da invidiare ad altre band che oggi si rifanno a quel mito, fino alla conclusiva U Demoniu, dagli accenti quasi hardcore. Il quintetto sa come riappropriarsi delle radici ibridandole con l'attitudine giusta e con la dovuta attenzione all'impatto (sul palco cambiano spesso uniforme, ma diciamo che tutto parte dalla solita sagrestia di rocckettari).

La prima cosa che vi salterà alle orecchie (gli occhi al massimo saranno fissi sulla copertina) è la commistione linguistica, apparentemente inaudita e inaudibile: i testi alternano inglese e dialetto reggino (ma sarebbe più corretto dire della Piana di Gioia Tauro) come se nulla fosse e la cosa divertente è che funziona. Niente a che spartire con tentativi fatti negli anni '90, qui è la rabbia a comandare e certi pensieri si possono esprimere solo in una lingua. Traducendoli perderebbero efficacia.

A questo punto spero che gli AMFAD continuino in questa direzione, la co-produzione del cd lascia pensare che siano in molti a credere nella validità della proposta, nel frattempo osserviamoli crescere dal vivo, di certo la dimensione ideale della band, il resto verrà da sé.

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