Quando avevo dodici anni, una calda sera d'estate, venni sbolognato dai miei carissimi genitori da mio zio, perchè loro non mi ricordo che dovevano fare. La gagliarda idea di mio zio fù portare suo nipote, insieme ai suoi sballatissimi amici, a Talsano, in provincia di Taranto, la mia città, per vedere un concerto degli Almamegretta. Potrete immaginare non con molta difficoltà che ad un ragazzino di dodici anni non vada così a genio ritrovarsi pigiato in mezzo a un sacco di gente ubriaca e/o fumata sentendo un tipo che canta in napoletano, ma sembrava tanto che cantasse in arabo o si lamentasse per una gastrite… Quindi chiesi ed ottenni le chiavi della macchina, mi ci ficcai e mi feci una ricca dormita

Detto questo, ora che di anni ne ho diciassette ho scoperto gli Almamegretta, il gruppo che tanto odiai quella sera. Li ho scoperti con 'Imaginaria', risalente al 2001. Penso che 'Imaginaria' sia un tassello importante della musica elettronica internazionale; le canzoni (due in inglese, le altre in napoletano stretto) hanno un suono che si avventura fino alla dance e al pop. Le canzoni sono perlopiù d'amore: amore per le donne ma anche amore per Napoli. Raiz come ho già detto canta in napoletano tranne che in due canzoni, ma a questo punto penso che sia davvero poco importante la lingua, come notai da piccolo sembrava cantasse in arabo: ma se notiamo la parlata napoletana e quella araba non sono poi così differenti in questi dodici brani.

Indubbiamente è anche maniacalmente curato l'arrangiamento di ogni suono, ma il bello di quest'album è il fatto che in tutte le tracce, anche quelle più cupe, ci sia lo spazio per ballare, ci sia il ritmo continuo che non ti abbandona un attimo, non c'è uno stacco… è un caldo abbraccio di melodie psichedeliche, viaggi virtuali e sensazioni profonde.

Indubbiamente da comprare o scaricare, tanto di cappello a Raiz e soci.

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