Dici dub in Italia e non ti possono che venire in mente gli Almamegretta, uno dei più interessanti progetti nel ricco panorama musicale italiano degli anni '90.
Già in "Anima migrante" appaiono evidenti molteplici influenze, ma allargando i confini musicali oltre il reggae degli inizi, i nostri sfornano il loro capolavoro, tra Napoli e Londra, nel 1995, con "Sanacore", affidandosi ad Adrian Sherwood, grande produttore e personaggio chiave nell'ambiente musicale dub e non solo.
Disco bellissimo, legato alla sua terra, ma che guarda anche alla Giamaica, incrociando suoni africani (Ruanda), arabi (Ammore nemico), reggae, ambient, elettronica e dub (Tempo), e che ci regala un lavoro d'insieme molto atmosferico, magico.
Al tutto partecipa la voce più soul che abbiamo in Italia, quella di Raiss, che ci trasporta, con la universale lingua napoletana, verso l'Oriente (Pè dint'e viche addò nun trase 'o mare), e che poi darà agli Almamegretta respiro internazionale, grazie anche alla sua collaborazione con i Massive Attack in "Karmacoma".
A rendere 'Sanacore' un gran album in particolare sono soprattutto "O sciore cchiù felice", un reggae delicato e cupo, "Sanacore" dai toni da canto popolare, la molto strumentale "Ruanda" e la psichedelica "Amore nemico"; ma è in complesso che l'album rende al massimo, arrivando al successo anche in Europa.
Altrettanto importante è "Lingo" (1998) che allarga ulteriormente il discorso con ulteriori innesti elettronici, techno, funky, house e pop.
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