Sono attualmente ancora in fase Rem per quanto riguarda il successo commerciale, le classifiche e i milioncini di copie intascate, eppure hanno già dimostrato di poter ereditare la tradizione synth-pop inglese e di risollevare un genere che oltreoceano ha conosciuto i strapazzamenti più disarmanti. Aluna Francis e George Reid sono due giovincelli che per il battesimo del loro duo hanno scelto di unire semplicemente i loro nomi, scelta probabilmente dettata da un quasi esaurito catalogo di possibili nuove nomenclature destinate a collettivi musicali. Lei vocalist, lui produttore, gli AlunaGeorge fanno immediatamente pensare ai semidefunti Morcheeba e alla cantante Skye nel periodo più felice della loro carriera ed effettivamente il legame fra il duo e la band britanniche fa leva sulla tradizione elettronica nazionale e sulle varie e genuine contaminazioni con il mondo rock, le sonorità eteree e la vetrina R&B e Hip-Hop.
"Your Drums, Your Love", brano rilasciato lo scorso anno, è il primo singolo ad aver, seppur minimamente, catalizzato l'attenzione del pubblico verso gli AlunaGeorge. Il pezzo è un gradevolissimo miscuglio synth-R&B con corpose sfumature ambient, garage e trip hop unite in una ballad di grande effetto. Prezioso ponte fra la "sperimentazione" degli anni 90 e le successive profusioni e nozze pluri-sonorità attuali, Your Drums, Your Love brilla per un approccio elettronico assolutamente non scontato, banale e deplorevolmente manipolabile dalle piste da ballo che invece sembra prediligere l'aurea mistica, eterea, quasi celeste della Bjork forse un po' più "pop". A compensare tutto questo ben di Dio è la lip promozionale, una sorta di metafora videografica di una unione amorosa-sentimentale (in questo caso fra la bella Aluna e il timidino George), ambientata in un museo, che non riesce a essere coronata e ogni tentativo di approccio fra i due viene "stoppato" da una serie di ballerini impegnati in frenetiche posizioni plastiche discontinue.
"Your Drums, Your Love" sarà incluso nell'album di debutto del duo, "Body Music", ancora in produzione. Gli AlunaGeorge non intendono ritirarsi dalle scene sino all'alba del loro effettivo esordio e hanno già rilasciato un nuovo brano, Attracting Flies, al crocevia fra R&B, trip hop, funky e urban e con una vena decisamente più danzereccia, sebbene lontana dalle aberrazioni europop e simili. Come già sottolineato, il collettivo non ha ancora conosciuto un ammirevole riscontro popolare, ma ha già ottenuto diverse lodi da autorevoli rotocalchi musicali e ha conquistato una top five con il brano White Noise della band house-elettronica Disclosure, le cui produzioni - anch'esse esordienti - si distanziano notevolmente dall'estasi ibiziana e dei vari Guetta e tentano di recuperare la tradizione inglese synth-garage che negli ultimi anni si è notevolmente ridimensionata e ha lasciato spazio al recupero quasi schizofrenico dei lustrini anni '80.
Non rimane altro che pazientare per l'uscita di "Body Music", la pagella finale di una coppia che nel suo piccolo è riuscita a sparare il suo petardo nel cielo fin troppo illuminato dai botti, a volte immeritati, dei colleghi.
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