Difficile rapportarsi ad un'autrice come Amèlie Nothomb. Su tre romanzi letti, "Igiene dell'assassino", "Sabatoggio d'amore" e "Acido solforico", quest'ultimo, che oggi proverò a prendere in esame, è quello che meno "cruento", per così dire. Ed è ambientato per quasi tutta la sua durata in un campo di concentramento simil-nazista.
L'autrice belga, ma nata in Giappone, a Kobe, per quest'opera scieglie di scagliarsi contro la società di oggi che "finge di deplorare la sofferenza spettacolo, ma non se ne perde una puntata". E lo fa mischiando reality show e Olocausto, con il risultato di ricevere varie critiche da moltissime persone che definisco il libro "osceno" e "irrispettoso". Il risultato? Dal punto di vista di chi scrive, un successo su tutti i fronti, e dopo si tenterà di motivare questo pensiero.
Ma passiamo prima alla trama del libro, che vede Pannonique, bellissima ragazza francese, venire rapita durante una passeggiata ai giardini e portata in un campo di concetramento stretto parente dei lager nazisti. Ma questa volta la politica non c'entra, non sono stati dei militari a rapire la fanciulla ma una troupe televisiva, che asseconda i perversi desideri di alcuni organizzatori che hanno creato un nuovo reality show, chiamato "Concentramento", in cui i "concorrenti" sono divisi in due gruppi: quelli obbligati a vivere come deportati, a cui appartiene Pannonique, e quelli che invece si sono offerti spontaneamente per interpretare il ruolo di kapò. Fra questi vi è Zdena, una ragazza considerata da tutti una nullità, che sembra disprezzare il tipo di programma, ma scieglie di parteciparvi perchè, per la prima volta, si sente accettata. La bella Pannonique, che nel campo viene chiamata col numero di matricola CKZ 114, nel suo essere superiore e, appunto, straordinariamente bella, attira le attenzioni della kapò Zdena, che sviluppa per lei un'ossessione morbosa. Per conoscere il nome della ragazza, la kapò, avendo la possibilità, ogni mattina, di scegliere due concorrenti da eliminare (nel vero senso del termine), un giorno decide di elimanare una sua amica, MDA 802, e Pannonique, per salvarla, rivela finalmente il suo nome. Intanto, fuori dal campo, i media strepitano e si indignano per la bassezza del programma, garantendogli però solo una vasta pubblicità. "Concentramento" diventa brevemente il programma più guardato, e lo share aumenta di giorno in giorno. Dentro, invece, Zdena inizia a provare una passione sempre crescente per Pannonique, arrivando a difenderla dalle manganellate quotidiane e a regalarle pezzi di cioccolato. La protagonista ne approfitta, cibandosi e aiutando i compagni, che ormai la vedono come punto di riferimento, ma Zdena si aspetta qualcosa in cambio e quel qualcosa è un favore sessuale da parte di Pannonique. Fuori, invece, accade l'incredibile: in seguito a un attacco di Pannonique in diretta televisiva, i giornali decidono finalmente di non dare spazio a "Concentramento" sulle loro pagine, e la crescita dello share si ferma. Gli organizzatori, preoccupati, se ne inventano un'altra: permettere agli spettatori di decidere chi verrà eliminato di giorno in giorno. L'indignazione, ovviamente, è altissima ma l'astensione ai voti e nulla: tutti, anche se di nascosto, votano i concorrenti da eliminare. Dentro al campo, Pannonique e i suoi compagni, fra i quali un italiano di nome Pietro Livi (dal nome che ricorda Primo Levi) che nel campo viene chiamato EPJ 322 innamorato della ragazza, sono indignati ed esasperati. Pannonique non si vuole però concedere a Zdena, nonostante questa accenni a una possibilità di salvezza per i detenuti. La ragazza decide di parlare al pubblco, invitandoli a votare per lei, solamente per lei, in modo da ucciderla mettendo fine al supplizio e risparmiando per un giorno gli altri. Zdena, preoccupata, decide di provare comunque ad aiutarla dopo aver parlato con lei durante la notte. In questo caso lo share sale addirittura al 100%, tutti guardano "Concentramento" e tutti votano. La mattina i desideri di Pannonique sono avverati, ma oltre a lei viene selezionata MDA 802. Sembrano non esserci più speranze quando giunge Zdena con in mano diverse bottiglie di molotov "fatte in casa" con benzina e acido solforico, minacciando di far esplodore tutto se i prigionieri non vengono liberati e il programma terminato. Lo stratagemma, nonostante le molotov abbiano del vino anzichè l'acido solforico e non possano quindi esplodere, funziona. Viene chiamato l'esercito e Zdena ottiene da un politico la firma su un contratto che li obbligherà, in futuro, a bloccare un programma del genere in partenza. I concorrenti ancora vivi riescono quindi a tornare ancora vivi alle loro vecchie vite e, fra questi, Zdena sarà quella che più di tutti rimarrà segnata, in positivo, dall'esperienza.
In apertura si era accennato al fatto che la Nothomb, con questo libro, ha ottenuto un netto successo. L'autrice esamina a fondo gli animi delle persone coinvolte, provando a spiegare come e perchè certi pogrammi, che nella realtà, ormai, non sono troppo lontani da "Concentramento", giungano al successo. E lo fa con lo stile che la contraddistinge, scrivendo un libro che non supera le 140 pagine e che si legge tutto d'un fiato.
Consigliato a tutti.
Carico i commenti... con calma