Le parole si cospargono di pece. Si aggrovigliano, si infrangono nel vuoto della psiche. Non conta più ciò che si pensa ma solo come lo si vuol rappresentare. Conta solo il dolore che risiede dentro e fuori di noi.

Avere a che fare con uno show degli Amenra è un'esperienza sonora e visiva indimenticabile. A Monaco nel maggio del 2011 io c'ero. Tutto è ragionato nei minimi dettagli per far male: il corpo viene afferrato, stordito, frantumato. Strati di accordi primitivi e logorroici si fondono agli angoscianti sermoni di Colin e al suo incedere allucinato ed allucinante; è qualcosa che penetra silente nella pelle, si insinua nella carne, nella profondità dell'anima. Tenebre, sudore e lacrime.

C'è un posto scolpito dal tempo, nel nord della Francia, che porta dentro di se ancora le cicatrici della guerra, un bunker nel villaggio di Wissant, uno scenario devastato e travolgente. Cemento fatto a pezzi, centinaia di fori di proiettili, sale e sabbia che si mischiano alle ferite, al sangue. Un incubo lucido in bianco e nero. Con tutto ciò ben impresso negli occhi, gli Amenra si sono rintanati nel cuore delle Ardenne (La Chapelle Studios) insieme al produttore/guru Billy Anderson (Eyehategod - Melvins - Sleep - Swans e decine d'altri) per plasmare e ridefinire i canoni della loro impenetrabile percezione. La Neurot di Steve Von Till è il mandante e Scott Kelly, per una manciata di minuti, diventa perfino loro complice (''Nowena I 9,10'').

Suoni più spogli, più intimi, più sinceri rispetto al passato. Come se lo strato di epidermide venisse sradicato in un colpo solo facendo respirare la carne viva; nonostante la nuova superficie, tutta l'essenza, nella sua purezza, rimane fermemente asserragliata al suo interno. In 40 minuti di liturgie sludge/doom, tra foschi e caliginosi abbozzi black (''Dearborn and Buried''), mari in tempesta alla maniera dei Pelican presi male e sciagurati squarci ambient (''A Mon Ame''), la solitudine eterna ci da la forza per affrontare la sofferenza. Mai cercare di fuggire da essa - sembrano suggerirci gli Amenra - ma guardarla dritta negli occhi e spingersi oltre.

L'eterna lotta tra la vita e la morte.

Sappiamo esattamente cosa succederà... resta solo a noi decidere quando.

 

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