Amepantin. Siamo tutti marionette?

Dopo aver pubblicato "Burned Flowers" (2006), "Goodbye" (2007) e "The King Of Tramps" (2009), Enrico Carrino, in arte Ame, con la nuova collaborazione di Anacleto "K.Lone" Vitolo, torna con un nuovo progetto musicale.

Già dalla scelta del loro nome, Amepantin, si vede un chiaro richiamo alle marionette  e a quel senso di alienazione che caratterizza la staticità della vita umana. Un richiamo che, si vedrà, si ritrova in tutto l'album.

"Pantin", si caratterizza soprattutto per un suono sporco, ottenuto grazie alla manipolazione sonora di Anacleto (batteria) e  per i testi, per la prima in italiano, di Carrino alle chitarre. 

Il concept album si apre così con la strumentale "Golem" che dall'ebraico vuol dire "massa amorfa" o "ancora priva di forma", perché non infusa di anima, ma che in una versione odierna, sta ad indicare anche un robot o un gigante antropomorfo che esegue gli ordini del suo creatore, di cui diventa una specie di schiavo.

Tutto il loro album gioca infatti sulla straordinaria forza omologanizzante della società umana e anche il ritmo militaresco della prima traccia indirizza il disco verso quel vuoto umano generato da chi ci vuole ogni giorno l'uno uguale all'altro o all'altro ancora. La tv, la pubblicità, le modelle, i prodotti sugli scaffali dei supermercati. I riferimenti possono essere infiniti, ma il significato ultimo della stereotipizzazione è rintracciabile in tutto il loro lavoro.

Tra le altre tracce c'è "L'Equilibrista", brano industrial dal sound molto vicino a quello dei Nine Inch Nails e il feroce "Clandestino" dal ritmo trascinante.

"Puntini" è invece un brano acustico che col suo "dimmi cosa realmente possiedi", mandato a ripetizione, fa riflettere sull'effimero valore delle cose nella società usa getta. All'interno del brano troviamo un omaggio a Luciano Pavarotti, con un piccolo estratto del classico "Nessun Dorma".

Il fulcro del disco è comunque "Automa Meccanico", bell'affresco della società postmoderna, dove la voce narrante di Paolo Langella, osservando il grigiore del mondo esterno, ci conduce in un viaggio interiore e ci porta a volere essere aria.

In ultimo, troviamo "Santiago" che sembrerebbe cantata da Cristiano Godano dei Marlene Kunts e "Pantin", brano strumentale che conclude l'album.

Listen to:

I: Automa Meccanico

II: Clandestino

III: Puntini

For me

In cuffia, il rumore sonoro del gruppo mi è piaciuto, anche se è stata proprio la mia compagna a farmele mettere per ascoltare il cd! De gustibus...

Forse il mio passato "darkettone" non le è mai andato a genio ma chissà se ascoltando "Puntini" non si possa ricredere. Vedremo.

Per me, comunque, il gusto di ascoltare musica emergente è unico. Provoca un'emozione che non ti può dare sempre un cd in vetta alle classifiche. Come barattare un cd con un conoscente lontano o ascoltare musica sulla poltrona di casa tua. Puoi gustartela, come si gusta qualcosa che senti vicino a te. Anche se in questo caso, per la mia compagna, rimarrà sempre rumore!

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