Ormai è una "vecchia storia", perchè come al solito, quando devo procurarmi un disco di un gruppo che non conosco, prima di tutto osservo la copertina che mi attira di più.
Gli Amon Düül II sono stati tra i pionieri del Rock tedesco e per un certo periodo sono stati affiancati dagli Amon Düül I, infatti, curiosamente gli esordi di queste due formazioni avvengono quasi in contemporanea nel 1969. La perizia tecnica dei musicisti non è elevata, ma nonostante questo, i brani proposti risultano gradevoli e originali. Bisogna tener conto che inizialmente la loro musica era nata come sbocco artistico di una comune anarchico-freak di una dozzina di persone. Il CD è composto da otto brani per un totale di circa quarantacinque minuti (2008-Revisited). Il gruppo è composto da: Renate Knaup (vocals), Chris Karrer (guitars, violin, vocals, tenor-sax), John Weinzierl (guitars), Peter Leopold (drum, percussion, acc, guitar), Lothar Meid (bass guitar, vocals, string-arr), Falk-Ulrich Rogner (synthesizer).
Il primo brano "I Can't Wait (part 1+2)" è il più lungo (11 min) e possiede un buona e originale prestazione vocale con qualche accenno a sonorità "spaziali", secondo me comunque, non è l'episodio migliore, forse perchè dopo qualche ascolto diventa un po' noioso. "Traveller" è probabilmente il pezzo che preferisco, grazie alla bella voce di Renate, a tratti delicata e a tratti decisa con alcuni emozionanti passaggi di flauto. "You're Not Alone" è un lento, che non mi ha entusiasmato particolarmente, anche se è comunque dotato di un suo valore musicale. "Explode Like a Star" è un tipico brano Kraut-Rock, rapido e con convincenti assoli di chitarra. Ottimo lo strumentale "Da Guadeloop" con percussioni e batterie in evidenza sulle quali si inserisce una chitarra di impostazione sostanzialmente Blues. Ad un certo punto, in questo brano, si sentono delle urla e perfino il barrito di un elefante! Semplicemente stupendo il brano cantato da Renate in "Lonely Woman" su una raffinata base percussiva e pianistica, tanto breve quanto meraviglioso anche l'assolo di sassofono. Questi ultimi due pezzi, sono collegati sulle note della confezione con una parentesi "graffa", e devono essere intesi come un solo brano. "Liquid Whisper" è ottimo, grazie anche alla prestazione vocale di Renate e già al primo ascolto potrebbe ricordare certi passaggi tipici di Rock Progressivo inglese. Il disco si conclude con "Archy The Robot", il brano si riferisce decisamente alla copertina del disco, comunque, a parte il buon testo, si tratta di una semplice canzone come tante altre.
Eccellente la confezione (una volta tanto) che contiene un soddisfacente booklet con delle esaustive note sul gruppo (sia in inglese che in tedesco) e anche una serie di foto dei dischi degli Amon Düül II e di altri gruppi Kraut-Rock. Ottima anche la stampa del CD che riprende i solchi dei tanto cari LP. In definitiva, si tratta di un valido prodotto, nonostante la sua semplicità compositiva e creativa, ma che possiede una sua carica interiore non indifferente. E la copertina? La copertina ad opera di Patrick V Spreckelsen è notevole e raffigura un curioso extraterrestre, dotato di coda prensile, appena uscito da una navetta e immediatamente catturato da un robot con delle specie di filamenti adesivi. In lontananza si può osservare una specie di alieno con le ali tutto bianco, che illumina la navetta. Voto disco 4 su 5 (alieni).
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