Germania anno zero: negli psichedelici ’60 le nuove generazioni di giovani tedeschi seguono le pulsioni libertarie dello “Zeitgeist” dell’epoca. Il nuovo fermento porterà alla nascita e alla consapevolezza di nuove coscienze: tutto ciò porterà a sviluppi contrastanti: da un lato una nuova sfrenata creatività – spesso al’insegna dell’uso di droghe - che vedrà la nascita, in campo musicale, di una scena originalissima che userà le proprie radici culturali per dare vita a una nuova musica influenzata dalla psichedelia e dall’avanguardia. Ma qualcuno sceglierà la via della ribellione armata che sfocerà poi nella banda Baader-Meinhof. Tutto questo si può capire bene leggendo il libro di Bernward Vesper “Il viaggio”- compagno di Gudrun Ennsling, uno dei membri più importanti della banda Baader-Meinhof – in cui lo scrittore tedesco, figlio di un ex scrittore nazista, dipinge un quadro frastagliato e allucinato – faceva uso massiccio di droghe e finirà suicida - che rende bene l’idea del clima culturale del periodo: nel suo peregrinare per la Germania Vesper si imbatte anche nella comune Amon Duul. Da questa comune si origineranno 2 formazioni: i folli e anarchici Amon Duul e i grandi Amon Duul II. Quest’ultimi pubblicheranno alcuni capolavori come Phallus Dei, Yeti e Journey Into A dream (Viaggio in un sogno), e riusciranno ad ottenere anche un discreto consenso internazionale che li porterà a firmare per la United Artists: è il periodo in cui il rock tedesco raggiunge buoni riscontri: Phaedra dei Tangerine Dream arriva al nono posto in classifica in Gran Bretagna e i Can e i Faust godono di uno status di culto. Non è così sorprendente che gli Amon Duul II registreranno un disco dal vivo proprio in Inghilterra.
“Live In London” proviene dal tour del 1973 e vede gli Amon Duul II in una vena molto più diretta e rock rispetto ai dischi in studio: le chitarre di Chris Karrer e John Weinzierl duettano in modo serrato con riff incisivi mentre svetta la voce di Renate Knaup. Forse ci si poteva aspettare di più da un “live” degli Amon Duul II: sembra quasi che abbiano deciso di condensare le loro suite psichedeliche in pezzi più concisi e senza fronzoli. Solo in “Improvisation” emerge una vena sperimentale tipicamente tedesca e folle: l’inizio elettronico ricorda i primi Tangerine Dream poi i vocalizzi luciferini della Knaup prendono il sopravvento: ma è tutto troppo breve. Il materiale proviene in gran parte da “Yeti” e “Tanz Der Lemminge” di cui viene ripresa anche la folkeggiante “Syntelman’s March Of The Roaring Seventies”. L’interplay fra i musicisti è, in ogni caso, perfetto. “Live IN London”, che si presenta con una copertina pazzesca in cui un un insetto gigante distrugge Londra, rimane comunque un concerto documento di un grandissimo gruppo.
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