Vicende note a tutti... o quasi...
Anno 1967, il chitarrista Chris Karrer, il batterista Peter Leopold, il bassista Ulrich Leopold e il chitarrista/cantante Rainer Bauer, fondano una comune hippie in una fattoria di Herrsching nella regione Bavarese della Germania federale. Ai quattro si aggiungono altre sei persone tra uomini e donne, più due infanti, questi ultimi non propriamente musicisti ma soggetti interessati a sperimentare un nuovo modello sociale. La comune si allarga sempre più con l'ingresso di attivisti politici, scrittori, artisti, filosofi, drogati, registi e altri musicisti. Passa un anno e lo sfratto inevitabile dalla fattoria illegalmente occupata porta al primo scisma della Comune Amon Düül, la nomade banda di zingari si sposta da prima in Austria e di seguito in un appartamento a Monaco di Baviera, nel frattempo gli elementi si disperdono. Nel settembre del 1968 al Festival delle giornate internazionali della canzone di Essen invece dell'enorme tribù musicale si presentano "solo" otto elementi ed un bambino, in contemporanea stavano nascendo gli Amon Düül 2.
Ma restiamo con la Comune Amon Düül e lasciamo perdere per una volta la più fortunata (discograficamente ed economicamente parlando) formazione dei fratelli in seconda.
Peter Meisel, noto produttore delle major Basf e Metronome, scrittura sette elementi che vivono nell'appartamento di Monaco per una sessione musicale in studio di registrazione a Berlino. Ne uscirà l'album "Psychedelic Underground" (1969) costituito da una tarda "psichedelia" a base di free rock acido di matrice esoterica. Che piaccia o meno il disco in questione riscosse all'epoca un successo di vendite inaspettato tanto da consigliare allo stesso Meisel di non gettare gli scarti delle sessioni berlinesi, dopo qualche mese i nastri vengono consegnati nelle mani di Hans-Ulrich Weigel che dopo un accurato lavoro di collage termina il montaggio dell'album "Collapsing Singvögel Rückwärts & Co." (1969).
In netta contraddizione con le demoniache sfuriate acide di "Psychedelic Underground", in contraddizione anche con la post elaborazione avanguardista dei nastri scartati dal primo album, gli stessi che vanno a formare "Collapsing", si pone il terzo album della comune rimasta ormai un collettivo di cinque musicisti. "Paradieswärts Düül" (1970) viene registrato in novembre del 1970 questa volta in uno studio di Monaco, il tutto prodotto dal musicista di protesta Julius Schittenhelm, sarà la nona uscita in LP della label Ohr. Totalmente divergente dalle precedenti due uscite discografiche, l'album in questione mette da parte i riti da messa nera per focalizzarsi verso un rock prettamente acustico, psichedelico negli intenti, pastorale nel risultato. In aiuto ai cinque di cui sopra arriva (anche se non accreditato) il chitarrista John Weinzierl, già con gli Amon Düül 2 a partire da "Phallus Dei" (1969). I fautori di questa ultima pubblicazione sono quindi ciò che ormai rimane della Comune Amon Düül: il chitarrista Klaus Esser, il bassista Ulrich Leopold, il chitarrista Rainer Bauer, la cantante Ella Bauer (alias Elenora Romana) e il percussionista Helge Filanda, aiutati qua e là alla strumentazione etnica (flauti, bonghi, eccetera) da Hansi Fischer dei Xhol Caravan.
Il primo lato del vinile si compone di una suite lunga circa 17 minuti, "Love is Peace", una musica quasi folk, estremamente rilassante e in ascesa mistica, il cantato in lingua inglese ripete quasi in maniera mantrica la ricerca di un mondo nuovo, il mondo dell'amore dove regna la pace. Lo svolgimento non è lineare e ben presto le chitarre si stratificano, i riff si dilatano a dismisura, il suono prende il volo verso lidi vagamente cosmici. Il tutto si placa in una nenia ancestrale dove trovano spazio anche leggiadre improvvisazioni di chitarre su tappeto di tamburi con la voce che diviene preghiera verso non meglio precisate divinità. Nel secondo lato del vinile due brani più corti: "Snow your Thurst Sun Your Open Mouth", trip marcatamente acido grazie al fuzz guitar, il tutto dal sapore vagamente "westcoastiano", e "Paramechanische Welt", una ballata cantilenante che inizia alla maniera dei Quintessence per procedere in rapida discesa trascendentale, quasi mantrica, molti i punti in comune con il "raga-rock" dei Seventh Sons. Da menzionare anche altre influenze provenienti dalla scena "psychedelic rock" americana dei '60, il disco potrà essere infatti associato a pubblicazioni più o meno misteriose, come ad esempio l'unico disco degli All That The Name Implies, una comune di musicisti statunitensi attivi in campo musicale tra il 1967 ed il 1969, con più di qualche punto in comune con gli Amon Düül dell'ultima ora.
Sebbene dunque considerato dai critici come la migliore proposta in microsolco della formazione bavarese, "Paradieswärts Düül" riflette troppo spesso qualcosa di già noto; disco sicuramente interessante anche se non del tutto originale dal punto di vista stilistico. Personalmente continuo a preferire (e consiglio l'ascolto) di tutto il materiale proveniente dalla lunga sessione free rock berlinese del 1969, quindi "Psychedelic Underground", "Collapsing", "Disaster" ed "Experimente", gli ultimi due usciti quando la Comune Amon Düül già si era sciolta da anni e con loro quell'idilliaco sogno utopistico di cambiare se stessi prima ancora del mondo ... Trattasi niente meno dell'eterno scontro tra l'essere e l'avere, tra gli ideali irrinunciabili e il denaro/successo ... tutto ben si sposa all'attenta analisi del cammino artistico delle due realtà musicali rappresentate da "Comune Amon Düül" e "Amon Düül 2 formazione rock internazionale". Sebbene John Weinzierl abbia continuato ad affermare che gli Amon Düül 1 non siano mai esistiti, che si sia trattato di un grosso equivoco, basterà ascoltare "Paradieswärts Düül" e una qualunque pubblicazione degli Amon Düül 2 per confutare quello che uno degli stessi personaggi coinvolti vuole da anni farci credere. La Comune Amon Düül è esistita, eccome, anche se ha miseramente fallito negli intenti socio-comunitari.
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