Uno dei gruppi più influenti in ambito avantgarde metal torna a distanza di tre anni dal bellissimo "Far from the sun". Ed ancora una volta gli Amorphis ci presentano alcune novità veramente interessanti. In primis l'abbandono di Pasi Koskinen in favore del nuovo (talentuoso) Tomi Joutsen ed è probabilmente questa la ragione che genera un rigoroso cambiamento nelle sonorità del sestetto di Helsinki.
Infatti con l'apporto del nuovo cantante, più interessato al recupero delle sonorita aggressive, ci troviamo di fronte ad un amalgama che abbraccia in maniera completa tutta la loro originalissima discografia.

I primi tre capitoli ne sono l'esempio lampante: infatti, specialmente  "Two Moons" e "Leaves Scar" combinano melodie folkeggianti mai scontate con poderosi riffs di chitarra dal sapore vagamente heavy-death che ci riportano in dietro ai tempi del fiabesco "Tales from the thousand lakes"!
L'album continua prodigo di emozioni nel connubio potenza-melodia e raggiunge i picchi più elevati nel pezzo "The Smoke": qui gli Amorphis creano il capolavoro con una fantastica apertura pianistica seguita dalla forza chitarristica ed un cantato ispiratissmo, in bilico tra un il gutturale degli esordi e il pulito tipico degli ultimi lavori.stupenda traccia, da sola vale l'acquisto!
Ma la tempesta sonora non finisce qui in quanto il gran finale è riservato alle coinvolgenti "Brother Moon" ed "Empty Opening". La prima è di stampo folk, ricorda molto da vicino "The castaway" (per i fan piu'devoti) e Tomi resta sugli scudi con la sua attitudine camaleontica che permette ai finlandesi di svariare maggiormente rispetto al passato.la seconda si rivela invece romantica,sorretta da melodie tastieristiche molto malinconiche che ricordano ancora una volta gli album precedenti( questa volta mi sento di menzionare "Elegy").
Da menzionare anche la bonus-track "Stonewoman" forse un po' radiofonica ma dal ritornello che vi si stamperà in mente immediatamente.

In definitiva gli Amorphis hanno ripreso l'energia e il groove del passato abbinandolo alle malinconiche note tipiche di "Tuonela" e dei più recenti in maniera davvero originale, regalando ai fans di vecchia data un album che li riporterà indietro di almeno dieci anni.
Segnalo per chiudere la bravura del nuovo singer che mi ha impressionato per carica energetica e capacità tecniche anche dal vivo. Un ritorno graditissimo per uno dei gruppi iniziatori del melodic-death che ancora oggi in pochi sono riusciti ad eguagliare!!

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