In tre minuti scavalco un tornello, ci passo sotto, lo riscavalco, ci ripasso sotto, lo scavalco ancora tipo oliocuore, ci ripasso sotto stile limbo. Nel frattempo mi ascolto tutte le trenta bordate di questo disco. Penso che dove c'è un tornello, c'è un muro. Ho un mente semplice che lavora per analogie.
Questo muro tutela esercenti e/o privilegiati di nascita dai malvagi fuori un metro dalla porta. Dato per scontato che chi sta dentro sia meglio di chi sta fuori. La campagna di diffamazione contro i malvagi e reietti ha raggiunto apici di assurdità e mistificazione che non si credevano raggiungibili in così giovane età.

Ah ma il tornello è fatto per passare, il muro mica lo passi. Perché, dici che le strade per il Messico le hanno murate tutte? Sei proprio tonta come il cazzo dell'asino.
Ma questo cosa c'entra con la musica? Vieni qui e leggi i titoli e leggi i testi, pure se non fai in tempo a starci dietro, tornaci su e riprenditi in faccia il rutto o il grido e tutto il casino che c'è dentro.

Se aspiri alla gentrificazione, io aspiro all'abbattimento.

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