'Titan's Island' (Beyond Beyond Is Beyond Records) è un disco che ha la stessa forza espressiva di un incrociatore galattico interstellare dal peso specifico di decine di migliaia di tonnellate ed è allo stesso tempo un viaggio mitologico nello spazio che ripropone in un lontano tempo futuro le gesta eroiche de gli argonauti che sotto la guida di Giasone, partirono da Argo e mossero nelle ostili terre della Colchide, una regione corrispondente a una parte dell'odierna Georgia (Europa), alla riconquista del vello d'oro.

Ci troviamo del resto al cospetto di un disco ambizioso come la corsa allo spazio negli anni sessanta e bello come guardare il pianeta Terra dalla superficie della Luna e in cui Ancient Ocean, il moniker di J.R. Bohannon, nato a Brooklyn (NYC) e attualmente residente in Kentucky, scrive letteralmente una pagina ipotetica della nostra storia futura e, basandosi su componenti di natura scientifica e le rivelazioni della sonda spaziale Cassini, compie un ideale viaggio in direzione di Titano, una delle lune di Saturno, e secondo determinati studi, l'unico corpo celeste (tra tutti quelli facenti parte del nostro sistema solare) capace oltre la Terra di ospitare la vita.

Le suggestioni derivanti dall'ascolto di questa space-opera e in cui Bohannon si avvale della collaborazione di Aaron Martin (violoncello), Grabriel Birnbaum (sassofono), Daryl Groetsch (syntgh), Jeanann Dara (biolino) sono imponenti e di una drammaticità cosmica. La sensazione è quella di andare letteralmente alla deriva nello spazio infinito, come se mentre stessimo compiendo una EVA (extra-vehicolary-attivity) un incidente improvviso ci staccasse completamente da ogni collegamente all'astronave e come staccati dalle nostre madri attraverso la recisione del cordone ombelicale, divenissimo improvvisamente qualche cosa di nuovo e noi stessi un corpo stellare nella infinitezza del cosmo assoluto.

Ciononostante la musica di 'Titan's Island' è qualche cosa di espansivo e mai invasiva, capace di adattarsi alle dimensioni e lo spazio che ci circondi, offrendo a ogni cosmonauta che si avventuri nell'ascolto, un appiglio sicuro cui attaccarsi e riprendere con maggiore vigore il comando delle operazioni e dirigersi con decisione verso l'obiettivo finale.

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