Gli ...and Oceans (sì, scritto proprio con i puntini di sospensione iniziali) sono una band dalla carriera piuttosto discontinua e frammentaria. Formatisi in Finlandia (e dove altrimenti?) a metà anni ‘90, in un periodo decisamente florido per le uscite discografiche in ambito estremo, i nostri esordiscono con “The Dynamic Gallery of Thoughts” (1998), un concentrato di black metal sinfonico capace di rivaleggiare con opere ben più popolari e celebrate, e che catapulta il gruppo immediatamente ai vertici della scena metal nordeuropea. Le cose cambiano con l’inizio del nuovo millennio, specie con la pubblicazione dei controversi “A.M.G.O.D.” e “Cypher”, rispettivamente del 2001 e del 2002, dove i finlandesi si cimentano con sonorità orientate verso l’elettronica e l’industrial. I risultati, pur sempre convincenti, permettono al gruppo di conquistare nuove fette di pubblico, suscitando al tempo stesso il disappunto dei fans della prima ora, più legati ai suoni sinfonici di inizio carriera. D’altronde, si sa, il cambiamento comporta sempre rischi di questo genere, tra chi apprezza la svolta stilistica e chi invece resta deluso.

Dopodiché, il nulla (o quasi). Il gruppo decide successivamente di cambiare nome in Havoc Unit, pubblicando un solo album (ovvero “h.IV+ (Hoarse Industrial Viremia)”, risalente al 2008) che non riscuote un particolare successo, decretando così la fine della formazione scandinava.

Negli anni successivi, con l’arrivo di nuove formazioni destinate a dominare la scena estrema internazionale (e con il conseguente cambiamento di gusti del pubblico metal), il nome degli ...and Oceans cade nel dimenticatoio, diventando così un nome per pochi affezionati e collezionisti.

Tuttavia, proprio quando tutto sembrava perduto, i nostri decidono di riprovarci una seconda volta. E la reunion, avvenuta nel 2017, ha dato esiti davvero insperati, ed il qui recensito “Cosmic World Mother”, quinto album in studio pubblicato nel maggio 2020, ne è la conferma lampante.

Diciotto anni di silenzio discografico non sono pochi, ed il rischio di compiere una mera operazione-nostalgia è molto elevato. Fortunatamente per noi, gli ...and Oceans evitano tranquillamente questo pericolo, grazie ad un disco che non solo suona come un ottimo compendio di tutte le esperienze musicali passate, ma che sancisce anche l’inizio di un nuovo percorso per la band finlandese. Le iniziali “The Dissolution of Mind and Matter” e “Vigilance and Atrophy” mettono in chiaro le cose sin da subito: il ritorno al black sinfonico degli esordi è evidente. Le chitarre sono in primo piano, sorrette da una sezione ritmica serrata che sfocia spesso in blastbeats vorticosi. Le tastiere completano il quadro, disegnando atmosfere sospese e sognanti.

Si riprende un attimo fiato con “As the After Becomes the Before”, grazie ad un iniziale mid-tempo che ci permette di tirare il fiato, prima di esplodere in un’altra cavalcata epica dal ritmo elevatissimo, rinvigorita dal suono glaciale delle tastiere.

Compare un malinconico ed evocativo pianoforte nei primi secondi della title-track e nell’intermezzo “In Abhorrence upon Meadows”, forse l’unico vero momento di riflessione dell’intero album, mentre in “Helminthiasis” troviamo un inaspettato stacco ambient/elettronico, memore degli esperimenti del periodo “A.M.G.O.D.” e “Cypher”, capace di sfumare per un attimo la tensione del brano, per poi riprendere come all’inizio.

“The Flickering Lights” è la traccia conclusiva. Brano cadenzato e dai toni solenni, si rivela essere la perfetta conclusione di un album che va ascoltato tutto d’un fiato, senza interruzioni che smorzino l’impatto e la tensione dell’intero lavoro.

Tirando le somme, “Cosmic World Mother” è una graditissima sorpresa, un ritorno in grande stile e senza troppo clamore da parte di una band che, nonostante i quasi vent’anni di assenza dalle scene (altro che Tool!), ha tirato fuori un disco davvero memorabile, capace di farsi riascoltare anche dopo molto tempo. Cosa non da poco, specie nell’affollato panorama musicale attuale, dove sempre più band cercano di lasciare il segno, talvolta con risultati altalenanti.

Che altro dire quindi? Non ci resta che scoprire cosa avranno in serbo per noi gli ...and Oceans con la pubblicazione del prossimo disco, prevista per il 27 gennaio 2023. Io sono già in attesa...

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