Il secondo album degli and One si ricollega al precedente in modo davvero leggero: alla "Devil Airlines" di "Angluish" risponde "G.U.S Airlines" di "Flop!". Altrimenti i punti di affinità terminano qui e gli And One sembrano volersi lanciare in qualcosa di più profondo. Mi direte: "mah, e "Techno Man"??, cos'ha di profondo quella traccia??" Tranquilli, tranquilli... anche questa si iscrive in un ben preciso disegno che trova la sua esplicitazione nella canzone "Years" (che almeno nel titolo può evocare "Decades" dei Joy division anche se ovviamente questi ultimi sono molto avanti per tematiche, melodie....). Insomma, "Flop!" propone un'interessante riflessione sul tempo che scorre, sul tempo che ci rimane prima della morte.

In effetti le prime tracce sono leggere e (diciamoci la verità) commerciali. "Loser" è di facile ascolto, anche "Technoman" va nella stessa direzione e ci lasciamo trasportare dal ritmo, visto che le parole sono tutto tranne che profonde! La traccia 3 "Erste Liebe" si occupa, come lo indica il titolo, del primo amore: ancora una volta il testo si riduce a poche parole. Ma queste prime canzoni sono un'introduzione, un invogliamento a proseguire nell'ascolto. Potremmo però essere scoraggiati da cotanta commercialità! Ma questo aspetto si giustifica con l'intento del disco: la progressione della vita. All'inizio la vita è bella, solare, tutto sembra andare bene e ci si preoccupa solo di divertirsi: le prime tre canzoni incarnano quindi la gioventù.

Ecco perché arriva la quinta canzone, "Years". Come canta lo stesso Naghavy: "years are getting colder, just memories left behind". Gli anni della gioventù e della spensieratezza, dell'ottimismo sono finiti: adesso siamo adulti, i giochi sono terminati e bisogna fare qualcosa della piccola vita della quale disponiamo. Ecco allora "Kindergarten" con le sue campane che riescono a creare un clima malinconico dove regna la nostalgia. "Die Mitte" presenta, senz'altro, un testo abbastanza politico, ma in maniera più generale ci invoglia ad agire e a non subire passivamente la vita. Il tempo sta scorrendo troppo in fretta, ma si può fare in modo di lasciare la propria traccia. Diventa allora necessario aprirsi a nuove esperienze, tessere nuove relazioni -magari con il "Secret Boy" o la "secret girl" della traccia 8- in modo da non avere nessun rimpianto.

Ma non c'è nulla da fare e la vecchiaia, prima o poi, ci raggiunge tutti. Così la canzone 9 è basata sulle ripetizioni e via via si accellera sempre di più: il tempo scarseggia, scorre sempre più rapidamente.. presto presto! Ma la forza della mente è enorme: così il vecchio di "Rosario" è convinto che "il suo cuore non [sia] ancora vecchio" visto che prova ancora lo stesso amore per la donna in questione. Si conclude con "Yesterday": una risata sardonica, atmosfere inquietanti, rapidi battiti alla fine come per imitare i battiti del cuore che si stanno affievolendo.

L'album è arrivato alla conclusione e scopri con piacere che la morte non ti ha (ancora) colto.

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