Si ritrovarono in camera da letto. La donna l'abbracciò appiccicando le sue labbra sopra quelle di lui. La strinse forte ricambiando il bacio appassionato e fu proprio in quel preciso momento che i due si immobilizzarono guardandosi con gli occhi sgranati. Avevano veramente sentito il rumore di una prima girata di chiave nella toppa? Una frazione di secondo dopo non ebbero dubbi. Qualcuno stava aprendo. Mimì con uno scatto fulmineo si diresse verso il balcone. Uscì fuori e la donna velocemente chiuse la porta dietro le sue spalle. Senti la donna domandare "Martino sei tu?" e una voce maschile che ormai era entrata in casa rispose "Sì" e lei "ma come mai?". "Ho chiesto di sostituirmi perché non mi sento tanto bene". Mimi non ascoltò altro. Non aveva tempo da perdere. Era intrappolato. Non avrebbe potuto passare la nottata sopra il balcone e doveva pensare ad un modo per togliersi da quella situazione scomoda e pericolosa. Si sporse a guardare di sotto. Scavalcò l'inferriata e raggiunse il balcone del secondo piano. Era fatta. Sì appoggio con le spalle al muro respirando affannosamente mentre sentiva che il sudore già gli si stava appiccicando addosso. Prima di effettuare l'ultimo salto per arrivare in strada, fece un passo indietro per prendere la rincorsa e andò a urtare contro le persiane del balcone aperta a metà.
La curiosità del poliziotto prese piede. Forse era meglio entrare nell'appartamento ed uscire dalla porta piuttosto che rischiare di farsi male continuando a saltare da un bancone all'altro come un misero ladro. Entrò nella camera completamente nell'oscurità e per quanto tese le orecchie trattenendo respiro, senti solo il silenzio assoluto. I suoi occhi si stavano abituando al buio. Sopra letto, gli sembrò di vedere una grossa sagoma nera. Guardando meglio era una forma umana. Possibile che quest'uomo avesse un sonno così pesante da non aver sentito il rumore che lui aveva fatto entrando nella camera ?
S'avvicinò toccando con mano la forma nera. Incontrò un paio di scarpe e subito dopo il risvolto dei pantaloni.
Perché l'uomo si è andato a sdraiare completamente vestito? Avanzò di un passo al lato del letto allungando il braccio e incominciò a sfiorare con le mani la sagoma dell'uomo. Passò sopra la giacca perfettamente abbottonata e si abbassò verso il viso per sentirne il respiro. Niente. Preso dal coraggio gli posò la mano sopra la fronte. La ritirò di scatto. Aveva sentito il freddo della morte.

Ecco come inizia l'ultimo romanzo di Camilleri e del suo classico personaggio commissario Montalbano. Una telefonata nel cuore della notte di Mimì Augello che confessa Il ritrovamento di un cadavere. Il racconto prosegue con l'indagine relativa alla morte dell'usuraio del paese di Vigata.
Romanzo avvincente simpatico e coinvolgente.
Lunga vita al nostro Camilleri.
Più lo leggo, più rimango stupito dalle idee sempre originali. Dall'ironia sottile e dalla comicità inaspettata.
Per chi non ha mai letto nulla, vi invito all'impresa. Ardua probabilmente fino alla quarantesima pagina, poi una discesa folle sulla grammatica siciliana.
Fidatevi di un "cinquantino" piemontese con parte di sangue friulano.

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