Edito dalla Dreamworks (2001), è un eccellente lavoro di animazione elettronica che frutterà oscar e buonissimi incassi. Essendo un prodotto commerciale ci saranno tutti i presupposti per un secondo ed un terzo episodio. Con questo film la Dreamworks si colloca di prepotenza come concorrente della Pixar (Disney) fino a quel momento leader indiscussa dell'animazione.

Non si tratta di una canonica fiaba per bambini, almeno in partenza. Il pubblico più giovane si diverte con i tipici comportamenti dell'orco Shrek (c'è un po' di orco in tutti noi) che denota una forte indipendenza e che pare non gli vada affatto stretta. Poichè un nugolo di residuati fiabistici finisce a rompergli le scatole, lui, invece di bruciare pinocchio o sbranare i tre porcellini (come sarebbe legittimo aspettarsi), va al cospetto del lord idiota che ha rovinato la quiete della sua palude e pretende di riaverla come prima. Si metterà al suo servizio e recupererà, accompagnato da un ciuco rompiballe (più simpatico da svenuto), senza troppi patemi l'antitesi delle principesse (ingabbiata stava proprio bene) per poi innamorarsene. Anzi, anche lei si beccherà una cotta per il nobile e disinteressato orco.

Ora: l'orco voleva solo un po' di pace, e la storia finisce con la paradossale scelta di convolare a sposalizio, rovinando la sua pace per sempre. Ma come? Una parodia delle fiabe-favole classiche che finisce in happyend festoso? Il filoamercanismo da lieto fine mi infastidisce, perchè i presupposti per una storia originale c'erano tutti, invece si finisce per ricomporre il solito schema che prevede, tra le altre, oltre all'amore che trionfa, una terribile morte per l'antagonista spietato e malvagio. Se Shrek alla fine rappresenta la realtà, chiunque vuole la sua pace, il finale ritorna sul filone melense e noia-classicheggiante delle solite favolette. E sempre parlando di realtà: gli stronzi non muoiono mai! L'orco doveva dare un messaggio di indipendenza e libertà a tutti i depressi che credono che nella coppia ci sia la soluzione a tutto, invece è un biglietto di prima classe per rompersi le palle tutti i giorni! La morale c'è, chiaro. Il cartone ci insegna a guardare l'anima e non l'aspetto. Magari c'è anche un bel messaggio sull'amicizia e sul compromesso. Ma che palle! C'è tutto per farti pensare che finirà diversamente, invece, grande festa e vissero felici e contenti. Shrek, perchè l'hai fatto? Io credevo che tu fossi felice!

Contenutisticamente è una parodia, allora mi sento di raggrupparla col filone dei parodici americani come Scary Movie dunque cacca fumante. Sebbene l'animazione abbia risultati grafici sorprendenti siamo alle solite: nulla di nuovo sul fronte occidentale!

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