Basta udire le iniziali timide ma sicure note e i proemiali, gentili vocalizzi per rendersi subitaneamente conto che la recente ultima fatica del giovane e talentuoso songwriter/pluristrumentista Chicago-ano farà irrimediabilmente breccia nel nostro tenero et sgangherato quoricino.

I flebilmente intensi, a tratti esuberanti bozzetti sparpagliati nei cinquanta-e-passa primi offerti nel corso delle quattordici tracce sembrano proprio detenere il salvifico potere di riconciliare con il globo circostante.

Non mi pare poi cosa da poco. 

 

 

Sul DeDatabase trovate due più che esaustive DeRecensioni nelle quali il percorso artistico del nostro viene adeguatamente tratteggiato e descritto: chi necessiti ulteriori ragguagli cerchi, con fiducia, là.

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