Capita, in certi momenti di dispersione, di andarsi a rifugiare nel proprio passato, di scoperchiare vecchi cassetti e trovare dei ricordi antichi dimenticati. Io in questo momento, non ho cassetti. Sono sradicato dal mio piccolo mondo che non ho abbandonato in 25 anni di vita. Tutto quel che c'era, ormai non lo ho più. Ho solo la vista di un palazzo su una città in un'altra zona nel mondo. Fino ad ora sono sempre rimasto smarrito da quanto questa vita sia diversa da quella che avevo. Poi...un cassetto. Un cassetto mi si para davanti. E' uno piuttosto vecchio, rinnegato negli anni e oggi più splendente che mai: la mia infanzia. I giorni nel mio piccolo paese nella campagna toscana, tra l'aretino e il fiorentino. Il piccolo allevamento di polli dei miei nonni ritorna vivo. La casa in cui vivevano i nonni e lo zio. Una macchina arriva, viola con sei posti. Io tutto felice che entro dentro. Mia madre con un'enorme pancione, mio fratello che ancora doveva nascere. Venti minuti di viaggio per raggiungere il cinema. Il freddo è da stamattina che mi mangia le ossa, ma sto bene, perchè la voglia di vedere questo film chiamato Alla ricerca di Nemo sofrastava qualsiasi cosa. Per quell'ora e mezza, tutto restava fuori. Ero incantato. Avevo l'oceano davanti a me, ed era meraviglioso. A volte ho avuto paura, ma non era un dramma da piangerci sopra. Uno squalo bianco assassino, un branco di medusa o una minacciosa balena sembravano imponenti...ma io ero comunque su di giri. Era così irreale, ma allo stesso tempo vero. E vedere questo pesce pagliaccio che fa di tutto per avere indietro suo figlio, nonostante tutte le avversità che ha incontro, mi faceva levitare l'anima. E vedere il piccolo Nemo circondato da altri pesci che lo aiutano e lo proteggono...mi ricordava molto me. Anche io ero protetto da bambino, coccolato. Uscii dalla sala dicendo "...lo rivediamo?". Nei seguenti 4 anni, lo rividi per circa 400 volte.

Ed oggi...sono qui. Sono un uomo da molto tempo e ho affrontato tante cose. Ma, vedendo Alla ricerca di Nemo, mi accorgo che in questo momento sto affrontato qualcosa di ancora più grosso: l'ignoto. Per 25 anni, sono stato un po' come Nemo, che ha dovuto affrontare alcune cose ma sempre in un confine. Oggi sono Marlin, il padre pesce pagliaccio che deve affrontare tutto l'oceano, tutto il bello e il brutto, il divertimento e il pericolo. Per quanto di cose ne accadano ogni giorno, me le ricorderò tutte, perchè tutte fanno parte di questo viaggio che andrà a finire chissà come. Non ho più il mio piccolo acquario, dove tutto sembrava più sicuro...ma ciò che ho intorno va vissuto, per poter trovare la serenità. E scusate se tutto questo è solo uno sfogo spontaneo come...beh, qualsiasi mia recensione negli ultimi 18 mesi se escludiamo Sanremo. Ma avevo bisogno di condividere questa cosuccia. Questa piccola presa di coscienza che mi può portare a fare molto di più. Aloha debaseriani, vado ad immergermi. Vado a vivere.

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