Zombie Etruschi.
Questa mi mancava. Veramente, ne ho visti tanti di filmacci nella mia vita, ma un lungometraggio su degli zombie etruschi mi mancava.
Trama: un professore (ma perché se uno insegna storia antica deve per forza avere una barba lunghissima?) invita degli amici in una villa in Inghilterra per comunicare loro una grande scoperta. Inutile sottolineare il fatto che al loro arrivo, gli ospiti non troveranno il professore (ucciso dagli zombie in una sequenza d’antologia) ma solo la servitù. Sarà una carneficina.
Sono molti gli aspetti comici di questa “pellicola”. Potrei scriverne 200 di castronerie che il buon Andrew White (all’anagrafe Andrea Bianchi, detto anche “Il fantasioso”) ci propina per tutta la durata del film, ma vi rovinerei solo la sorpresa. Vi basti sapere solamente che, la storia dovrebbe essere ambientata in Inghilterra quando è evidente che i protagonisti si trovano probabilmente sui colli romani. Oppure che ad interpretare il ruolo di un bambino di 11 anni, troviamo tale Peter Bark (leggendario personaggio del b-movie all’italiana) ovvero un uomo 30enne con evidenti problemi di crescita. O ancora che la sceneggiatura, se tale può essere definita, presenta dei dialoghi da Cabaret, una sequenza in particolare da ricordare è quando due dei protagonisti sono in camera da letto la prima notte del loro soggiorno. Lei è vestita con abiti succinti. Lui si avvicina con l’aria dell’uomo Denim. Lei: “Non ti è piaciuto il mio show?”, lui: “Mi sembri una mignotta. Ma mi piaci così”. Ve lo giuro. Se potete correte a guardarvi questa perla del trash perché, veramente, merita.
Come non sottolinare poi il make-up, realizzato da tale Rosario Prestopino. Zombie verdi, con movenze ridicole, che minacciano i protagonisti. Le facce sono truccate con maschere da carnevale. Alcuni zombie, addirittura, presentano cicatrici fatte col pastello a cera. Tensione inesistente, musica cacofonica e regia che lèvati, rendono “le notti del terrore” un must see per tutti quelli che vogliono farsi una risata in compagnia.
Dulcis in fundo come non citare due delle scene chiavi del film. Una è quella di un redivivo Peter “Mamma, questo coso odora di morte” Bark che, affetto evidentemente dal complesso di Edipo, succhia una tetta alla madre, staccandogli poi il capezzolo a morsi. L’altra è la fantastica trovata dei frati-zombie. E qui uno si fa delle domande. Perchè degli zombie (truccati, come detto prima, malissimo) dovrebbero travestirsi da frati? Cosa spinge uno sceneggiatore a scrivere una castroneria simile? Domande a cui probabilmente non avrò mai risposta. Ma una cosa è certa, se una sera non avete un cazzo da fare e volete farvi due risate, recuperate “le notti del terrore”. Non ve ne pentirete.
La frase: Lei "Ma è mostruoso, non è un essere umano!” Lui “Non è più un essere umano, è come corroso dal tempo!”
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