Ecco un'altra band del panorama prog-metal che nonostante la preparazione dei propri musicisti non viene granché tenuta in considerazione quando si parla di prog-metal. Infatti quando sento parlare di questo particolare genere i nomi che si sentono nominare e con cui si tendono a fare paragoni sono sempre gli stessi... Dream Theater, Pain Of Salvation, Shadow Gallery, Symphony X, anche Queensryche e Fates Warning (due band la cui appartenenza al filone sarebbe pure un po' discutibile), qualche volta anche Vanden Plas e Threshold. Ma poi quando andiamo a scoprire il genere ascoltando gruppi minori ci accorgiamo che alla fine non sono poi così tanto "minori"! Li si chiama, anche un po' offensivamente "minori" solo perché sono meno conosciuti. Ma se sentiamo come suonano scopriamo che non hanno nulla di meno di quelli più noti, anzi, magari la loro musica ha pure un sapore particolare.
E gli Andromeda sono proprio una di queste band. Questa band svedese deve la propria reputazione alle abilità tecniche dei propri componenti. Merito loro è quello di dare alle proprie capacità libero sfogo. La loro musica è molto tecnica, fatta di passaggi complessi e strutture insolite, ma fortunatamante hanno anche una decisa impronta melodica e atmosferica che da ogni band progressive si desidererebbe sentire. Gli amanti del vero prog-metal ameranno questa band.
"Two Is One" è con ogni probabilità il loro miglior disco, quello dove tutte le caratteristiche della loro musica si amalgano nel miglior modo. Dopo un buon esordio con "Extension Of The Wish", questo disco è decisamente più maturo. Il primo era magistrale dal punto di vista tecnico ma peccava un po' a livello melodico e atmosferico. Qua invece no, e ai momenti più tecnici se ne alternano altri più delicati. Tutte le otto canzoni sono degne di nota e sembra non esserci un momento di sbandamento. Canzoni da sottolineare sono soprattutto l'opener "Encyclopedia", dove i riffoni più metal si alternano molto bene con i delicati arpeggi, i sottofondi tastieristici e i riff di synth; la titletrack "Two Is One" dove assistiamo a una manciata di minuti davvero caldi e sublimi dove le tastiere e i soffici tocchi di chitarra sembrano trasportarci in un'atmosfera rilassata che toglie davvero la tensione dal nostro corpo prima che chitarra e tastiera si lancino in deliziose scale; la strumentale "Morphing Into Nothing", perfettamente eseguita da tutti i componenti, che non sfigura di fronte a strumentali ben più famose; la ballata "Castaway" molto delicata e toccante, che ricorda molto i Pain Of Salvation più intimisti (soprattutto per il timbro vocale utilizzato) caratterizzata da una chitarra molto ben arpeggiata ed un piano commovente. Brani non da meno anche la conclusiva "This Fragile Surface" che riassume bene le caratteristiche del loro sound senza cadere nel ripetitivo (belle atmosfere anche qui) e la cupa "Mirages" ma anche le tracce non citate non sfigurano.
Un ottimo album di una band che potrebbe far più pressione per avere un maggior riscontro mediatico, dato che i quattro album finora realizzati sono esempi di prog-metal non indifferenti per chi vuole venire a contatto con il genere. Diamogli 5 stelle e pubblichiamo questa recensione con la speranza che questi ragazzi abbiano un futuro da ricordare!
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