Quasi in sordina è uscita quest’anno l’ultima fatica di Andy Shauf, giovane cantautore canadese in rampa di lancio con già cinque album all’attivo. “Wilds” arriva appena a un anno di distanza dal discreto e forse a tratti noiosetto “The Neon Skyline”, di cui questo EP appare fin da subito il naturale proseguimento, dal momento che diversi brani qui presenti erano stati scartati da quest’ultimo.

Il songwriting è infatti quello tipico di Shauf, con i suoi personaggi e le sue location da romanzo di Kent Haruf e le sue situazioni surreali che poi a volte così surreali non sono. Situazioni che vengono raccontate in maniera più incisiva rispetto all’album precedente che pure conteneva qualche lampo di genialità (“Living Room” su tutte), forse premiate anche da un lavoro di sottrazione operato su una parte strumentale stavolta estremamente asciutta ed essenziale. Nella sua brevità (appena 26 minuti di musica) “Wilds” è un lavoro di grande freschezza e che segna il ritorno di Shauf a un approccio compositivo istintuale, che negli ultimi lavori aveva un po’ ceduto al fianco a una cura formale incapace di valorizzare l’immediatezza e l’impatto evocativo del suo modo di scrivere.

In sostanza con questo lavoro Shauf ricorda (forse più a sè stesso che a noi) che sa scrivere delle belle storie, le sa raccontare egregiamente e le sa anche suonare, e la realtà dei fatti dimostra che tanto basta per dare alle stampe un buon disco. Resta da vedere se tra qualche anno guardaremo a queste canzoni come il compendio della sua vecchia poetica e uno slancio verso altri lidi, oppure solo la conferma di un indubbio talento destinato a raccontare belle storie dal comodo giaciglio di un porto sicuro.

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