Io non so neppure chi è Andy Stott, so soltanto che Merciless è meraviglioso. La sua copertina povera, eppure affascinante: quella sagoma nel suo ampio piumino che si affaccia al mondo, quel grigio spezzato dalla luce mi ha conquistato. Certo, sapevo che si trattava d'elettronica e non di metal o punk. Avevo anche sentito sussurrare qualcosa, ma poco. Eppure alla fine mi sono lasciato andare e lo ho preso. E bene che ho fatto! Un discreto capolavoro IDM: Carl Craig che registra sott'acqua. Una techno affogata nel dub. Mad Professor filtrato attraverso il minimalismo. Questi i riferimenti per un album volutamente dimesso, ma perfettamente prodotto e curato in ogni sua più piccola sfumatura. Un disco davvero prezioso nel coniugare suoni digitali ed ispirate melodie di pianoforte.
Florence mostra bene il piatto offerto affiancando le drum-machine, frenetiche ma non pazze, a pochi liquidi accordi di piano. Edyocat mostra un poco i muscoli col suo battito regolare e leggermente riverberato, gli influssi giamaicani non deviano comunque il brano che tira dritto con la sua cassa regolare fino a trovare il suo posto nella città della techno: Detroit.
E sembrerebbe voler percorrere la stessa strada Choke, ma ben presto il battito viene destrutturato ed ammorbidito degli influssi dub che deviano il pezzo tra il rotolare del ritmo e gli evocativi archi ambient: diventa dunque il brano manifesto del lavoro intero nell'incrociare musiche tanto intelligenti quanto urgenti e corporee. Techno e dub si amalgamano in una musica ricca nella sua magrezza.
Potrebbero distrarre le percussioni latine di Hi-Rise, ma sempre ben presente in sottofondo durante la traccia vi è un beat quadrato e narcotico che si ferma solo per lasciar affiorare le note chiare e pulite della titletrack. Un attimo solo di quiete prima che il ritmo torni ad invadere la scena con le sue mille diramazioni sparse, ricorrenti ed insinuanti che compongono la ballerina Come To Me, resa però oscura da quella frequenza bassa che si espande ed insegue la canzone. Hertzog declina ambient che sa tanto di Germania lisergica e sperimentale, sposandolo però con un fumoso e gommoso incedere di basso e scariche ritmiche. Boutique si sposta un po' dai canoni dettati e pare un'house infantile, incerta nel suo inizio (come fosse fatta da bambini per un pubblico composto esclusivamente da altri bimbi); poi esplode guidata dall'implacabile e dannatamente serio rimbombo della cassa dritta. Blocked è il momento più cupo dell'album: un dub violentato dai suoni sintetici si trasforma in ipercinetica drum'n'bass lacerata da roventi scariche noise. Peace Of Mind giunge per riposare gli animi e riprende le atmosfere classiche e rilassanti della titletrack, chiudendo in maniera pressoché perfetta questa cinquantina di minuti.
Merciless è a mio parere un disco da non perdere assolutamente: è un peccato scoprirlo in ritardo ed ammettere di aver ascoltato solo ora quello che probabilmente è uno dei migliori lavori del 2006. E non solo...
Per le mie orecchie ed i miei neuroni questo è uno dei vertici dell'elettronica da un bel pezzo ad oggi. Immenso.Carico i commenti... con calma