All'interno di un panorama underground ormai sempre più dozzinale, dove i gruppi sembrano gli uni i cloni degli altri, e dove l'unica carta da giocare sembra quella dell'estremismoa tutti i costi, è un vero piacere scoprire che esistono band, che al di la della loro originalità, producano ottima musica, ben suonata e ben concepita. Gli Aneurysm con mia sorpresa possiedono queste caratteristiche. Sorpresa perchè mi sonodovuto ricredere da un certo scetticismo che nutro nel thrash metal prodotto dopo il 1992/93, e quindi, sebbene a naso non mi sarei mai fidato di un disco di questo genere creato appena qualche anno fa, sono stato davvero contento di scoprire questa realtà nostrana. Questi ragazzi veronesi suonano un thrash davvero invidiabile, che chiaramente non è quello d'assalto degli anni 80 (alla "Kill em all" per intenderci), ma risente (inevitabilmente) di altre influenze e possiede un tocco di modernità che lo rende al contempo notevole, anzi a voler essere precisi è anche riduttivo definirli solo thrash metal, in quanto il lavoro è molto articolato e presenta tante sfumature diverse.

Siamo di fronte ad un tecnicismo rasente la perfezione, i pezzi sono strutturati in maniera abbastanza complessa e l'intreccio sonoro dei vari strumenti davvero ben riuscito. Tutto ciòsupportato da una produzione (e una qualità di registrazione) a dir poco magistrale per un album autoprodotto. È apprezzabile nei minimi particolari il lavoro svolto da ciascun componente, nessuno escluso, tutti a livelli altissimi ed in grado di fronteggiare qualsiasi situazione. Si, qualsiasi, perchè nei loro pezzi come dicevo prima si colgono tante sfumature ed ognuna mette in risalto determinati particolari: si passa dai riff tipicamente thrash, alla voce con estensione a tutte le ottave, basso vibrante, cambi di tempo e controtempi, soli di chitarra lanciati. . . insomma metal al 100%. Per i miei gusti personali avrei preferito la voce un pò più ruvida (diciamo più thrashy) perchè a tratti non mi piace, sembra troppo Nu-Metal, e per la distorsione della chitarra solista avrei tagliato un po di più la gamma degli alti. Ma sto facendo il pignolo, e si tratta comunque di gusti personali che niente hanno a che vedere con la qualità dei contenuti su cui sfido chiunque ad avere da ridire. Un ottimo lavoro a testimonianza che quando si hanno delle buone idee come quelle avute da loro un genere musicale potrebbe avere ancora qualcosa da dire, in chiave più moderna e più adatta aitempi, è normale, (le atmosfere di 20 anni fa non torneranno più, e non sarebbe neanche giusto), ma sempre ottimo ed apprezzabile.

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