Prima di pubblicare questo album, uscito nel 2007, gli Angel Self Destruct, band francese composta da ''tre ombre viola'', come è possibile leggere nel loro sito internet, avevano già dato alle stampe, nel 2001, l'Ep autoprodotto "The Basement"  e, nel 2004, l'album "Luna Reincarnativh".

"Rex Mundi" è il secondo album di questa band d'oltralpe, purtroppo per niente nota in territorio italico. Infatti, riuscire a reperire il disco che mi accingo or ora a recensire, non è stato facile: due anni fa ho dovuto acquistarlo da un sito francese, perchè qui nessuno ce l'aveva e nessuno aveva mai sentito parlare di questo gruppo. Pensate che mi accorgo soltanto adesso, navigando nel loro sito internet, che nel 2009 gli Angel Self Destruct hanno pubblicato un nuovo album, "The Carrion And The Light", sempre per la Nonpareil, la stessa casa discografica che ha pubblicato "Rex Mundi" e "Luna Reincarnativh". Con sentito rammarico debbo constatare che, sfortunatamente, dalle nostre parti la suddetta nuova release non è stata per niente pubblicizzata, nè recensita da alcuno. Credo sia un vero peccato perchè, tra troppe produzioni scadenti che, recentemente, ci passano sotto al naso, gli Angel Self Destruct sono tra i pochi che meritano, davvero, considerazione e stima.

Parlando in specifico di "Rex Mundi", il suono è prettamente coldwave e goth rock, impreziosito da continui rimandi al trip-hop, all'elettronica, come pure all'ambient. La sola voce della cantante riecheggia in tutti gli 11 pezzi che articolano questo lavoro. Gli arrangiamenti musicali, le basi e i campionamenti sono tutti molto ricercati, originali, pregevoli. Fa da apertura al disco ''Der Kommissar'', la cui struttura musicale fresca e creativa si lega perfettamente alla voce, frammentata nel refrain su più linee vocali. Si avanza con le note dalla conturbante ''The Man Who Strangled A Tree'', dalla chiara cadenza electro. ''Goth Girls Can't Fly'' è un pezzo oscuro, più cupo sia dei precedenti, sia delle tracks che seguiranno. Notevoli in questo brano gli inserti noise, i quali ne deviano un pò il ritmo. La base elettronica di ''Nihil'', ripetitiva e ossessiva, crea l'adeguato substrato su cui sviluppare il canto e le altre distorsioni vocali che incarnano il pezzo. ''Ghost Satellite'' è meravigliosa ed è la song che risente maggiormente delle geniali influenze trip-hop dell'album, unite magistralmente al mood goth che caratterizza tutto il disco. Anche ''Don't Let Them Get You Alive'' cattura subito l'attenzione dell'ascoltatore: credo che qui la voce femminile regali il meglio di sè. ''Ritual'' inizia con un ritmo di batteria che presenta le stesse caratteristiche di ripetitività ossessiva delle basi di ''Nihil'', per poi arricchirsi sempre più con sonorità che promuovono l'entrata in gioco del canto. L'ottava traccia, ''A Canticle For Leibowitz'', è quella che si distingue per la trascinante giocosa solarità che la caratterizza.

Camminando verso la conclusione di questo, più che riuscito, secondo disco dei beniamini francesi Angel Self Destruct, ci si imbatte nelle azzeccatissime, riuscitissime, bellissime (e ancora qualche altro aggettivo che termina col suffisso issimo) ''Mental Hygiene'' e ''Typhoid Mary'': nella prima, squisitamente, aleggiano rimandi ambient, mentre in ''Typhoid Mary'' sono le basi e la pluralità di inserti elettronici a lasciare senza fiato, accompagnati, verso la fine, da giri di basso e acuti. Tutto si conclude egregiamente con la tilte-track ''Rex Mundi'': il ritmo è incalzante e sentitamente '80. Credo che questa canzone affascinerebbe anche chi non è specificatamente goth. Arrivati alla fine della presente e breve recensione, non è certo facile scegliere, tra tutte le tracce di questo album, quale sia la più affascinante: ognuna di esse è la perfetta sfumatura che contribiusce, attraverso la propria regalità, ad articolare la bellezza del paesaggio sonoro che prende il nome di "Rex Mundi".

Tracks:

1 Der Kommissar

2 The Man Who Strangled A Tree

3 Goth Girls Can't Fly

4 Nihil

5 Ghost Satellite

6 Don't Let Them Get You Alive

7 Ritual

8 A Canticle For Leibowitz

9 Mental Hygiene

10 Typhoid Mary

11 Rex Mundi     

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