1980, in Inghilterra esplode la N.W.O.B.H.M. dando vita a band intente a rivoluzionare il metal fino a quel momento conosciuto, gruppi come Iron Maiden, Saxon, Diamond Head, Tigers Of Pan Tang e molti altri fecero la loro parte in questa nuova ondata metallica inglese. Gli Angel Witch furono per un breve periodo tra i massimi esponenti dell' heavy metal, raggiungendo l' apice creativo con questo oscuro esordio. Non stupisce il fatto che la scena thrash americana che sarebbe nata pochi anni dopo sarebbe stata molto influenzata da quest'opera.
La title-track apre il disco con un fulminante assolo chitarristico di Kevin Heibourne e si sprigiona tutto il pathos e l'energia del trio, il ritornello si stampa direttamente nel cervello dell'ascoltatore per non andarsene via mai più, "Atlantis", ancora più veloce viene sorretta dal chitarrismo di Heibourne e da una martellante sezione ritmica (Ridles al basso e Hogg alla batteria). L' oscurità piomba in fretta con la sinistra "White Witch" con i suoi continui cambi d'atmosfera e le liriche incentrate su temi occulti, la classe dei tre viene sempre fuori ma bisogna dire che la produzione e i suoni sono piuttosto grezzi, la dura "Confused" con il suo contorto riffing ricorda le primissime canzoni dei danesi Mercyful Fate, "Sorcerers" non può non portare alla mente i Black Sabbath più sulfurei con i suoi ritmi rallentati e il cantato vibrante di Heibourne, infatti in tutto il disco lo spettro del sabba nero aleggia indisturbato. Un' oscuro e scintillante arpeggio e "Gorgon" scorre suggestiva e piena di cambi di tempo e rallentamenti. Con "Sweet Danger" ci si ammorba di atmosfere hard rock, ma è con la successiva "Free Man" ballad malinconica, potente e emozionante che si respira aria desolante e allo stesso tempo meravigliosa con l'apice emotivo nell' epico refrain. Traccia 9 il mometo più violento dell'album quella "Angel Of Death" che influenzò un esercito di thrasher a venire con il suo sadico e crudele incedere e una potenza chitarristica ai tempi unica, ce ancora tempo per la strumentale e sinistra "Devil's Tower", atmosferica e lenta all'inizio per esplodere in un finale potente ed enfatizzato.
Band molto sfortunata gli Angel Witch, dopo questo spettacolare esordio la formazione si sfaldò e i 2 album successivi (dell' 84' e dell' 86') non riuscirono neanche ad avvicinarsi all' atmosfera e alla vena compositiva di questo esordio così evocativo e splendidamente oscuro. La perla nera della N.W.O.B.H.M., la quintessenza del metal classico.
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