Complicati giri di corde o di tastiera non fanno un capolavoro, ma solo suoni pesanti e difficili da "assimilare". Usare delicatezza e armonia è molto più complicato. "Fireworks" fa capire la differenza tra musica cognitiva (fatta col cervello..) e muscolare.
Si parte subito velocemente con "Wings Of Reality" che possiamo definire una tipica canzone degli Angra, molto presente la componente progressive. A metà si inseriscono anche il pianoforte accompagnato da strumenti orchestrali che rendono il tutto ancor più melodico, poi si torna a ritmi più metal senza mai esagerare in riff ed assoli. Ottima apertura. La seguente "Petrified" inizia tranquillamente, con l'entrata del cantante la traccia si movimenta rimanendo però in precisi tempi, senza entrar completamente nel power. Varia e con poche riproposizioni di riff o ritornelli.
"Lisbon" è inconfondibile nel suo intro prog. Ancora forte la componente orchestrale nel sottofondo ed apprezzabile il seguente duetto fatto con Loureiro e Bittencourt. Le parti cantate sono un pò troppo "lente" e il finale ripetitivo a mio parere, ma nel complesso scorre tutto bene. Si sfuma verso "Metal Icarus" che apre con un suono tipicamente power, batteria veloce accompagnata da riff un pò monotoni nelle ripetizioni. Non impressiona più di molto, si rimane ancora nella stessa "tematica" delle precedenti senza rilevanti modifiche fatta eccezione per qualche buon assolo nel mezzo.
"Paradise" è la marcia in più lavoro: il giro di chitarra iniziale e soprattutto il sottofondo che l'accompagna, danno un'atmosfera misteriosa che vale il prezzo del cd. Le parti cantate sono ottime, come il ritornello che riprende il suono di partenza... si rimane incantati da questa semplice melodia. Forse nella parte strumentale si va un pò fuori "tema", ma comunque questo non toglie nulla al totale. Profonda e bellissima. "Mystery Machine" non ha paticolari spunti degni di nota, forse nella parte non cantata possiamo apprezzare qualche buon riff, ma niente di speciale a mio parere. Arriviamo così alla Title track "Fireworks": dolci note ci danno il benvenuto, sembrerebbe l'inizio di una ballad, ma non è così...non si cade nel "mieloso", si rimane in atmosfere sognanti e mai scontate. La presenza di elementi power e progressive rendono (rispettivamente) la traccia viva e melodica. Delicata e mai virtuosa, neanche nelle parti strumentali. Tutto se ne và leggermente. Niente da dire.
"Extreme Dream" ci risveglia con una musica più ritmata, la parte melodica che c'ha accompagnato fino ad ora scompare per dar spazio alla voce di Matos e alle corde del duo Bittencourt Loureiro. Con "Gentle Change" non si entra in una ballad vera e propria ma in un simulacro reso movimentato dalla chitarra. Il piano ci segue per tutta la canzone rendendola ancor più orecchiabile. E per concludere "Speed": già dal titolo possiamo capire che il power la farà da padrone. Si chiude con velocissimi riff e un incredibile acuto vocale.
Si arriva al finale con molta semplicità. Un lavoro leggero e scorrevole, impreziosito da ottime parti orchestrali. Gli Angra ci regalano ancora una volta un cd di rara bellezza, delicato ma anche rapido, un carattere dolce ma allo stesso tempo potente con "sfuriate" di Power e alternanze di progressive/metal. Vorrei infine porre l'attenzione sulla voce di Matos che ci delizia per tutta la durata dell'album con acuti eccezionali: una potenza vocale impressionante con un'ampissima estensione. Da brividi.
Non lo posso considerare un capolavoro, manca un pò di elasticità nel suono... per intenderci, si rimane sempre nel loro tipico sound, non si và più di tanto fuori dalle "righe". Rimane comunque un'eccellente lavoro. Impossibile dare meno di 4.
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