...e così ho fatto, come Panda Bear mi diceva (la canzone è la stupenda New Town Bornout), ho preso in mano il disco e mi sono messo all'ascolto, "Out of my body/ Out of my mind" per recepirne meglio le sfumature, semplici gesti che danno un senso alla mia giornata.
"Centipede Hz" esce a tre anni dall'acclamatissimo "Merriweather Post Pavillion" e non era facile riuscire a mantenere la posizione dopo aver ampiamente allargato la fascia di ammiratori. Chi ricorda i primi vagiti neuropsichiatrici, evolutisi dapprima in immagini ("Here Comes the Indian") e quindi in forma canzone?
Gli Animal Collective hanno mostrato la strada, non se ne sono resi conto davvero, ma ci hanno insegnato un nuovo modo di fare musica. E un nuovo modo di ascoltarla.
Deframmentazione.
Trovare la giusta posizione ad ogni singolo suono, pur nella sua indecifrabile struttura e ricondurlo ad un brano.
Il loro "fare musica" è un continuo roteare la lente del caleidoscopio!
Per questa ultima fatica sono tornati a Baltimora, per ricostruirsi come gruppo, smarcandosi dalle luci attraenti di Brooklyn; è anche rientrato alla base il figliol prodigo Deakin, che per la prima volta canta solista in Wide Eyed, un mantra proveniente dal futuro.
L'album più lungo della loro carriera ormai decennale, con un inizio, la partenza dello Shuttle dalla stazione Nasa di Moonjock, che sembra farti gridare al miracolo (un'altra svolta?!) e che invece poi si apre verso le atmosfere classiche della band, con echi anni sessanta a far da base, sulla quale poi costruire fitte trame lisergiche.
L'andamento gioioso di Applesauce viene spezzato da una chitarra distorta e dalle urla disordinate di Avey Tare, talvolta invece la linea vocale rimane molto semplice e melodica (Rosie Oh).
Non ci si annoia nemmeno nei quasi sette minuti di Monkey Riches, un'intrigante ritmo tribale non permette di fermarsi: si ballerà per tutta la notte!
Il disco raggiunge uno dei punti più alti con l'ultima canzone Amanita, "There's nothing to do, nothing to do, nothing to do/ Imagination floating around"... non c'è niente che possiamo fare insomma.
L'era di internet, come sappiamo, ha aperto nuovi scenari nel mondo della musica.
La quantità di gruppi alla quale possiamo arrivare oggi era impensabile fino a qualche anno fa. La maggior parte di questi appare sempre molto cool, con un sound ricercato (anche i più insospettabili!) e con l'abbigliamento che segue le tendenze. A volte si sente qualcosa di originale, sorprendente; il resto è un mare senza alcun filo di vento, calma piatta.
Gli Animal Collective appartengono a questo mondo, ma la differenza sostanziale sta nel fatto che, fanno ciò che fanno, meglio degli altri.
"Centipede Hz" non sarà sicuramente un album rivoluzionario o sorprendente, ma è realizzato da maestri certosini, costruito con il sound più cool del pianeta e presentato dinnanzi a voi, cari ascoltatori, quasi fosse un esercizio di stile.
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