Nel panorama della new-wave britannica anni '80, un posto a parte se lo è ritagliato Anne Clark, singolare figura a metà strada tra cantautrice e poetessa. La sua caratteristica più evidente è quella di non interpretare canzoni, ma di recitare testi su un sottofondo strumentale solitamente affidato a sintetizzatori e percussioni elettroniche. Così Anne Clark non canta, declama; non intona, sembra recitare piuttosto, eppure il risultato è stranamente ipnotico e coinvolgente. Stilemi questi che appartengono agli album pubblicati in quegli anni, e dunque anche a "Pressure Points", suo quarto lavoro, uscito nel 1985.
Disco prodotto da John Foxx, il frontman dei primi Ultravox, risente della presenza autorevole di quest'ultimo, specie nel taglio esclusivamente elettronico dato alle sonorità su cui poggia la voce della Clark, sempre grintosa eppure asciutta, carica di pathos eppure mai stucchevole mentre racconta le angosce del quotidiano e di un mondo perennemente grigio e ostile.
Nove brevi brani per appena 31 minuti di musica (ripubblicati su cd, i lavori di Anne Clark vengono di solito abbinati), "Pressure Points" è un distillato di inquietudini metropolitane attraverso cui si aggira l'autrice, "spaventata da strade che generano malizia e odio" ("Red Sands"). Per Anne il mondo è "una prigione aperta dove cammino in qua e in là / come attraverso un tunnel, perché non c'è posto dove possa andare" ("Alarm Call"). Anche il rapporto con gli altri è conflittuale: "Non associo me stessa con tutte le persone di cui posso fare a meno / quelli che non mi lasciano mai un dubbio, che si preoccupano soltanto delle loro piccole vite da egoisti" ("World Without Warning"). E così via.
Tutt'altro che deprimente, a dispetto dei temi trattati, la musica di Anne Clark è ritmata, a volte aggressiva, a volte vicina alla dance, e ha la capacità di coinvolgere. Senza cercare riparo dietro al velo protettivo di una pop song, la sua è una voce messa a nudo, al centro di un palcoscenico immaginario e deserto. E resta tra le proposte più particolari del periodo.
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