Anneke è probabilmente l'unica donna che pur non avendo (quasi) mai cantato metal, è apprezzata da sempre da tutti i metallari che, come me, l'hanno conosciuta quando era cantante dei The gathering. Ci ha conquistato con la sua energia, la sua bellezza, la sua presenza sul palco, l'attitudine.

Per quanto mi riguarda, il mio attaccamento a questa artista è prima di tutto dovuto alla sua splendida voce; tra tutte le cantanti di quella che una volta era la scena "gothic" lei emergeva senza dubbio tra tutte, posizionandosi ad un livello oltre ogni possibile confronto.

Questo "Drive" è il secondo capitolo della sua carriera solista, dopo la breve parentesi degli "agua de annique", che hanno fatto da cuscinetto tra la sua storia con i gathering e la sua carriera personale. Rispetto al precedente (e altrettanto bello) "Everything is changing" questo album è decisamente più rock; già lo si può capire dalla copertina, che ci presenta una Anneke con i capelli rosso fuoco e un'immagine molto più "aggressiva" rispetto a quella mammina bionda, dolce e femme fatale che capeggiava sul precedente CD.

La struttura dei brani non dovrebbe essere una sorpresa per chi già conosce Anneke: niente sperimentazioni o virtuosismi ma bensì tanto "rock-pop-core", veloce, diretto, coivolgente; le canzoni si canticchiano già al secondo ascolto e si metabolizzano velocemente. Anneke è ormai diventata bravissima a scrivere le sue canzoni, e si sente; la sua voce è potente, pulita, precisa, e maledettamente bella!

Sentitevi la opener "we live on" o la title-track e ditemi se non è così. Le chitarre sono piene, distorte ma anche pop, e lasciano che la voce sia sempre la protagonista, tra ritmi incalzanti e "montagne russe" vocali. Certo, ci sono anche pezzi più "riempitivi", copme la anonima "my mother said" o la banale "forgive me", ma nel complesso l'album corre via che è un vero piacere. Una menzione speciale per la bellissima "mental jungle", dalle sonorità medio-orientali e impreziosita da uno riuscitissimo duetto con una voce maschile, e per la finale "the best is yet to come", della quale è stato rilasciato anche un video/testo su you tube, che chiude egregiamente questo "drive".

In conclusione un album riuscito, che conferma e consolida le capacità compositive di Anneke Van Giersbergen; sulle capacità canore invece non c'era proprio nessun dubbio !

Adesso attendiamo di vederla in Italia ad ottobre, dove probabilmente assisteremo ad un'ottima performance live e ad un concerto raccolto ma strepitoso!

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