La piccola Anna e la sua viola.

Sei tracce, sei ondivaghe, spezzettate, piacevolmente naif, scorbutiche stilettate ai nostri incartapecoriti sensi, compongono il brevilineo debutto pubblicato qualche mese addietro grazie a 4AD.

La promettente, sbarazzina, bizzarra e talentuosa ventitreenne del Minnesota in questi neppure venti minuti ci intriga, prima seducendoci dolcemente, poi demolendo le nostre ataviche certezze, le nostre assurde sicurezze.

E lo fa maledettamente bene.

 


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