Questo è un album consigliato dallo "spiladur de satana", come ama definirsi il titolare dello Stratos, il mio bar preferito. Una sera mi disse: "Ti piacciono gli Annihilator?". Io (lievemente sbronzo): "Sì, porca puttana la m...nna e tutti gli angeli in colonna! The Rush - canzone presente in un altro album - è strabella". Risposta: "Che cazzo dici! Ora si sono rammolliti ascolta "Alice In Hell", il loro primo album: da sturbo!".
Inutile dire che son corso ai ripari, ed aveva ragione. Questo album è eccezionale. Sin dalla prima canzone si capisce la ragione per cui Jeff Waters è considerato un grande: "Crystal Ann" è uno splendido pezzo strumentale suonato in maniera raffinata... degno preludio all'inferno di "W.T.Y.D.", in cui la voce di Dennis Dubeau (purtroppo presente nel gruppo solo dal 1987 al 1989, anno di pubblicazione dell'album) è, secondo me, fantastica, con degli acuti rabbiosi di notevole rilievo, mentre Waters e Dave Scott Davis spadroneggiano alla chitarra ed il batterista, il fenomenale Ray Hartmann, picchia per tutta la canzone. La terza traccia si intitola "Burns Like A Buzzsaw Blade" ed anche qui Waters e Dubeau sono i due poli del suono, in particolare Waters piazza a metà canzone un assolo fantastico. Mentre si sentono i rumori di fondo della parte finale della terza traccia, ecco che il combo canadese ricomincia a martellare: dopo un pò sembra di averceli in casa, personalmente adoro basso (affidato, in questo album, a Wayne Darley, che suonerà con Waters sino al '94) e batteria che in "Schizos (Are Never Alone)" (così si intitola questo brano sconvolgente, forse il migliore tra quelli targati Annihilator) sono realmente splendidi, alternati a scambi tra le due chitarre e a pause con repentine accelerazioni e cambi di ritmo travolgenti.
Questi primi quattro pezzi sono splendidi, ma non siamo neanche a metà... l'aspetto migliore dell'album è, infatti, la naturalezza con cui si alternano le canzoni; mentre si ascolta questo cd il tempo vola. Ed infatti ci troviamo davanti a "Human Insecticide" altro pezzo di bravura in cui, oltre all'abilità del futuro despota Jeff, spicca ancora la voce delirante del singer. Lo show al quintetto di musicisti procede in "Alison Hell", in cui, dopo una magnifica alternanza arpeggi-assoli iniziale, Waters & C. descrivono in maniera tagliente l'inferno in cui è finita una "povera fanciulla", altro che "Alice nel paese delle meraviglie"! La traccia seguente, "Wicked Mystic", continua sulla falsariga delle precedenti con urletti e ghignosissime atmosfere da B-movie, realizzate con maestria da questi psicopatici!Quindi arriva "Word Salad" altro pezzo in cui Waters si inventa arpeggi e cambi di ritmo, assecondato in maniera splendida dalla sezione ritmica: personalmente adoro la parte centrale della canzone in cui tutto si ferma e lui ricomincia con uno struggente assolo che diventa sempre più veloce sino al travolgente finale in cui Dubeau tira al massimo la voce, per poi lasciar la parola solo al suono...
Infine un altro capolavoro "Ligeia", liberamente ispirato ad un'opera di E. A. Poe (racconto del grande autore che, sinceramente, conosco solo dalla canzone, non rientrando tra, i pochi, che ricordo di aver letto), che fornisce un'ottima scusa alla band canadese per divertirsi e divertirci ancora! Fantastici!
Senza dubbio questa è stata la line-up migliore di cui Waters ha goduto: una grandissima voce, non dotata di una versatilità assoluta, ma perfetta per lo stile; un secondo chitarrista come Dave Scott Davies degno compare del leader; un batterista forse non famoso come altri, ma certamente mostruoso come Hartmann; e, infine un bassista come Wayne Darley che, senza strafare, da un contributo, in termini di equilibrio ed armonia, fondamentale alla band, ma piazzando in alcune occasioni delle vere chicche. Album splendido... il buon vecchio spillatore di Satana aveva ragione!!!
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