"[...]La funzione dell'ano, che si sposa con quella del retto, è quella di permettere e regolare l'importante e delicato atto fisiologico della defecazione." Così si presentano gli A.N.O., una delle più strambe ma anche più importanti realtà del panorama noise/math rock marchigiano. Un gruppo jesino capitanato da due personaggi particolati: Francesco Zedde, detto Zeddì, ai "tamburi e scodelle", e Alessandro Fiordelmondo, detto Drugo, alla "chitarra marroncina". Un disco (quasi) completamente strumentale, ma nonostante ciò è l'uomo a prevalere sulla musica. Ecco quindi il loro esordio, Le Migliori Canzoni D'Amore, datato 2012.
Il modo di fare musica degli A.N.O. è sporco. È lurido. È zozzo. È catafratto in una gigantesca montagna di sterco. Non sanno suonare. Le canzoni fanno schifo. La copertina fa schifo. E il disco è registrato da cani. Ma tutto ciò è a dir poco fantastico. Se pensavate di aver a che fare con un classico rock alla 4/4, vi siete sbagliati alla grande, perché le canzoni di quest'album sono assolutamente imprevedibili, difficili da seguire ad un primo ascolto, e il tutto misto a delirio e vaneggiamento. Basta sentire "Plants" per farsi un'idea, con una prima parte dedicata ad un testo allucinante, per poi esplodere nella seconda con un pezzo prettamente noise rock. Non lasciano spazio alla ragione neanche le successive "Ninja" e "Speedness", in assoluto i pezzi migliori e schizzati di tutto l'album e della band in generale, entrambi accompagnati con due video musicali, due video sufficienti per prenotare una stanza bella calda di un manicomio. Molto simpatica anche la reinterpretazione della famosa marcia imperiale di Star Wars, ossia il tema principale del famoso antagonista Darth Vader, nel pezzo "March.o.". Però, un po' meno simpatica la conclusiva "Lullaby", un pezzo di oltre 20 minuti, di cui 5 minuti dedicati alla canzone vera e propria, mentre per il restante a versi e rumori distorti, che per 15 minuti possono annoiare anche il più ardito ascoltatore di musica noise.
Una band e un album che non sono propriamente per tutti, ma che, appunto per la loro assoluta particolarità, sarebbero da inserire in una ipotetica lista di tutti quegli artisti/gruppi da ascoltare almeno una volta prima di morire. E anche da vedere, visto che nei concerti rendono quasi il doppio rispetto allo studio. Sì, è una cosa alquanto strana suggerirvi di andare a vedere un "gruppo di merda", ma d'altronde, anche la merda avrebbe valore se l'uomo nascesse senza culo.
VOTO = 7,5/10
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