Tra le innumerevoli formazioni dell'UK Punk del periodo, una band che non ha avuto una vita facile sono stati gli Anti-Nowhere League. Dovuti rimanere spesso e volentieri all'oscuro grazie un atteggiamento folle e depravato hanno dovuto lottare duramente a causa dei pochi locali che permettevano una loro esibizione dal vivo, tutto ciò dovuto soprattutto dai loro testi pesanti e ricchi di riferimenti di malsani argomenti sessuali.
Gli A.N.L. non hanno mai abbandonato le loro speranze, acquistando con un pizzico di ingegno e con una pubblicità dovuta alla cattiva fama una grande ricompensa di notorietà e successo.
La loro prima uscita discografica "The street of London" ebbe immediatamente un discreto risultato de parte del pubblico, ma a causa di testi scorretti e troppo pesanti, l'album fu ritirato dal commercio. Il complesso non si lascia abbattere da ciò, pubblicando dopo pochissima distanza il loro secondo album, "We are the league", disco contenente le stesse tracce che influirono al ritiro del debut. Se la loro prima fase sembrava essere stata difficile la seconda sembra apparentemente in discesa. Gli U.S.A. si erano interessati al caso Anti-Nowhere League, la stessa cosa per diversi stati Europei, così la band prese la palla al balzo esibendosi in svariati live club nel mondo. I loro testi però continuano a suscitare problemi e molti lor concerti dovettero essere interrotti prima del previsto. La cattiva pubblicità continua ad incrementare fama alla band, donandogli una fetta di pubblico sempre più vasta e scatenata. Più i giornali parlano male e più il complesso riscuote successo, musica spazzatura, oscenità totale, gli Anti-Nowhere League stavano ottendo tutto ciò che speravano.
Con "We are the League" la band segue senza distaccarsi un modello punk-rock di classico stampo. Le ritmiche chitarristiche di Magoo sono semplici ed efficaci, riff rock conditi raramente da poveri assoli blusseggianti, accompagnati dalla batteria di PJ (uno dei personaggi più folli della formazione), in maniera non eccessivamente tecnica, ma nello stesso modo incisiva e partecipe nei suoi momenti.
Animal, il cantante invece è il vero pazzoide del complesso, egocentrico, trasgressivo, sporco e sregolato, dispone di una buona voce dal tono rauco e personale. Con il suo look provocatorio riesce a coinvolgere il pubblico con canzoni rimaste nella storia. Il lato musicale scorre senza intoppi ma senza particolarità o innovazioni di cui prendere nota. Di maggiore incisività è il messaggio scorretto della band: abuso di droga, riferimenti omosessuali, pervertiti e di completo disinteresse alla buona educazione, tutto quello che del resto ha reso questa band maledetta. Vorrei trascrivere qualche pezzo ma credo di potere offendere qualcuno.
Nell'album troviamo tracce basilari per la storia del punk come "So whats", "Animal" o "woman". Non ci sono particolari innovazioni musicali, ma ciò che vi assicuro è che l'album non è stancante, ogni canzone ha la sua particolarità e non ci sono tempi morti.
Ovviamente gli amanti del genere dovrebbero già possedere questo disco, ma consiglierei ad un pubblico più sensibile di restarne alla larga.Carico i commenti... con calma