Quasi per caso mi è capitato di riascoltare questo cd e ancora una volta l'ho gradito. Quest'ultimo lavoro con Patterson si apre con il malinconico e lento intro di piano. A seguire "Weight Of The World" rappresenta abbastanza bene il mood dell'album: lievi e malinconici pensieri accompagnati da un'acustica semplicità.

Ed ecco "Epitaph" introdurre un greve violino, strumento che troveremo anche in "MR White", questa volta si sussegue al femminile cantato delicato, forse rassegnato. Il mio pezzo preferito è "A Portrait..", un arpeggio acustico che comunica tutto il suo essere tristemente inquieto.

Il pezzo a seguire si apre con uno sfondo di synth, e di nuovo la voce femminile torna in primo piano a narrarci di una fragile mente spezzata e un cuore aperto. "Legions" ricorda per certi versi "A Portrait.." senza pero esserne la facile ripetizione, è di sicuro una delle canzoni più scure : "where god is a wall" canta Moss. L'interlude affidato al violino conferma che non ce molto più da fare ormai. L'ultima traccia, "Eternity part 24", richiamo più o meno velato agli Anathema, è una fine senza parola alcuna, un inizio acustico ed ecco poi un tappeto di synth e tastiere a disegnare un frammento di un viaggio infinito.

In circa 10 anni di attività questo è forse uno dei lavori più validi, di sicuro il mio preferito. Peccato per l'abbandono di Patterson, ma Moss saprà riprendersi eccome.

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