Saranno passati almeno duecentosettantotto anni da quando ho letto il mio ultimo libro, o forse cinque minuti.

In questa specie di infinito deserto contaminato e mutante dove sono finito, mancano alcune regole che ingenuamente davo per scontate.

La vita è una punizione, le colpe dentro di te, fatali, irremovibili, connaturate. Qualsiasi ordine è destinato a fallire. Non resta che riderci sopra.

I ricordi si sgretolano come vestiti rimasti al sole per secoli. Di quella polvere resta solo la polvere.

Ho provato a registrare i ricordi, non volevo lasciarli andare, prima o poi ne avrei fatto qualcosa. Ma ho prodotto solo altra immondizia tossica. Sono diventato più leggero quando hai buttatto via tutto. Tu o io, poco importa. E quando alla fine hai deciso di buttare via anche te stessa mi sono trasformato in milioni di corvi. Adesso sappiamo volare. Va bene così. Credo, mi pare. Tu o io, poco importa.

Sono dentro un sogno che sto sognando, decido io le regole di questo mondo, e anche dell’altro. O forse il sogno è tuo?

Avete fatto solo del male, il nostro semplice desiderare è male e il vostro esistere è solo desiderare, il nostro desiderare è solo esistere.

Vi rimane la libertà di dimenticare. La libertà di aspettare la fine. Voi o noi, poco importa.

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