Antonello Venditti - Cuore (1984)
Venghino siore e siori, musica vecchia, marcia, datata, ma ancora può dare qualche emozion! E Cuore me ne diede parecchie, in quei lontani 80. Anni volgari, rampanti, consumisti e spensierati, che più della musica si ricordano oggi per il look, i ciuffi colorati e cotonati, le spalline, i ghettoblaster, i videoclip, il “look postatomico”, insomma della serie è più meglio essere “belli” che “bravi”. Il casus belli per questa rece m'è arrivato quest'estate: mi sono ingaglioffato in villa tutto il tempo, e le poche volte che sono sceso in città ho girato col mio cinquantino Piaggio per vie e calli romani. Così passando per via del Corso ho ripensato al 1984, che nel 2014 quante volte ci stà? Boh, tante. Allora è iniziato il mio solito film ad occhi aperti sul passato. Cuore uscì a fine '84: io, reduce da una disfatta con Manuelita, quella della rece sugli Spandau, me ne andavo bel bello in giro per il centro... A fare shopping? no non c'avevo una lira, ma con altri compagni di scuola si facevano le "vasche" a via del Corso per fare questua tra la gente per i cento giorni, da spendersi per la pizza o la gita di primavera a 100 gg circa dall'esame. Ci mancava solo che cantassimo come hare krishna vestiti Rifle, Americanino o Levi's 501. Piumini Moncler no, banditi, troppo da paninari milanesi. Da par mio chiedevo un'indulgenza plenaria per essere ammesso alla maturità, motivi disciplinari. Cambiammo tutti i prof proprio al quinto, e nonostante i miei trionfi letterari- presi dieci, dicensi d-i-e-c-i ad un tema copiato sulle figure femminili della poesia leopardiana e mi fermavano per gli autografi, ma, ahimé venni preso sott'occhio da alcuni prof solo per motivi di assenze cosmiche e capelli lunghi. Ci vorrebbe un amico furoreggiava alla radio, e l'album ebbe un'onda lunga per tutto il 1985. Mi manchi Antonellone nazionale, barcarolo trasteverino col barbone fintomarx che urla a squarciagola su e giù per il raccordo anulare, che circonda la capitale, che poi dopo viene natale... A certe sue canzoni sono legato in una sorta di strano negative trip di felice demenza bambina che ancora non so spiegarmi. Topics moments: da ragazzino Bomba o non bomba da una 127 con a bordo giovani compagni del tempo, poi dai jukebox Sara e Sotto il segno dei pesci in una spensierata estate al mare tra piscine primi pruriti e cotte; e poi la nostrana Don't stop thinkin about tomorrow, Buona domenica nel mio radioso 1979. Insomma Antonello segnava tutti momenti felici. E Cuore mi riporta tanto a Cristina, una maggiorata fisica che ancora me la sogno...E di che segno era ? dei Pesci, ovvio. L'avevo conosciuta nell'estate del 1985, altro anno fantasticoso per via della fine di un'incubo, l'esame di maturità. C'erano tutte cose che oggi non ci sono più: io ero abile arruolato dopo i tre giorni per la prossima leva militare di ottobre, i tv color erano a tubo catodico, il mio era un Blaupunkt, comprato insieme al mio primo boombox, un Sony CFS201L rosso fiammante. La sera in cui ci siamo conosciuti indossavo una giacca Lebole a quadrettini, e le scarpe Superga bianche, lei un vestitino aderentissimo non griffato: eravamo in vacanza in un ameno paesello tra i colli marchigiani la notte di ferragosto del 1985, e ci siamo baciati dopo un'oretta e mezza di chiacchiere e cazzeggio vario: ti ricordi Christì in quella panchina sulla salitella sopra la discoteca-oggi è chiusa c'è un Bingo (!) - e c'era mio cugino Giuliano che s'era messo con la tua cugina torinese, e uscivamo in quattro sulla sua Panda. Poi siamo andati a vedere l'estrazione della lotteria paesana. E cantavo : Io mi ricordo, 4 ragazzi dentro a una panda, e un'autoradio sulla spalla....Sì le autoradio erano estraibili e io ancora non avevo la macchina sob! E al Palio io m'ero vestito da armigero e tu da contadinella in una contrada nemica. E mi facevate due palle così in macchina col retro della cassetta di Cuore, l'horribilis La vita è adesso. E ti ricordi poi quando andammo in montagna a Sassotetto sulla funivia, poi tornati a Roma in giro col Pandino a Villa Borghese, al Pincio, allo Zodiaco, all'altare della Patria, a Villa Pamphili, a via del Corso, al Lunapark dell'Eur: e quella volta che eri indisposta ma sei voluta uscire ugualmente con me e mi hai regalato il mio primo orecchino? Ti ricordi Cristy le lettere che mi spedivi, eh? coi disegnini di quel guardone cogli occhiali. Forse allora mi volevi benei, e io non me ne ero accorto, troppo preso dall'orbitare intorno alle tue tette, cogli occhi puntati lì sul tuo balcone...La colpa è stata degli ormoni a vent'anni è così non si ragiona col Cuore, ma col ventre. Le nostre foto sono ancora lì, hanno fermato quell'estate dell'85. L'altra sera t'ho sognata Cristy, ci incontravamo dopo tanti anni e riuscivamo a rompere il ghiaccio dopo qualche minuto passato a studiarci, cambiati certo un pò diversi. Sarebbe bello che il sogno divenisse realtà, che mettessi scusa una tuo marito di restare al lavoro per gli straordinari. Ecco, io ti vengo a prendere davanti al fontanone del Gianicolo con un macchinone decappottabile tipo quello di Venditti in Centocittà, ti saluto un pò impacciato ma emozionato e anche tu lo sei ti apro la portiera e toc! torniamo fidanzatini per un paio d'ore come allora,come se il tempo non fosse mai passato veramente, come se ci fosse solo stato solo un grande buco nero passato sulle nostre vite, eppoi via, a fare un giro, un pellegrinaggio in tutti i luoghi di quel fine agosto di 30 anni fà. E ridere, ridere spensierati anche se una stilla ci riga il volto quando ci dobbiamo lasciare adesso siamo qui abbandonati coi nostri ricordi dentro le mani per sempre qui. Ma sarà l'estate tragica, o forse è l'emozione, io mi ritrovo solo davanti al tuo portone..
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