Non so perché ho scelto "Lilly" come prima recensione, secondo me ha qualcosa di speciale e mi sorprende non trovarlo tra i "già recensiti". Sette brani che, tra ballate romantiche o malinconiche e canzoni ironiche o impegnate, formano il migliore album della produzione di Venditti.
Si inizia con "Lilly" e "L'Amore Non Ha Padroni" che scivolano via con facilità: due belle canzoni e con dei testi interessanti, soprattutto "Lilly" che racconta di una triste storia di droga. Un capolavoro è "Santa Brigida", un brano cantato in romanesco dove il testo è praticamente una preghiera di contadini alla santa per non rovinare i raccolti. Qui, grazie anche alla splendida orchestrazione di Giuseppe Mazzucca e Nicola Samale, Antonello si supera cantando con una partecipazione così intensa da trascinare e catturare l'ascoltatore in maniera incredibile... Chiude il lato A in maniera un po' anonima "Attila E La Stella", ballata sulla falsariga de "L'Amore Non Ha Padroni".
Il lato B vale da solo l'acquisto del disco. Inizia con "Compagno Di Scuola", canzone famosissima che ricorda i tempi del liceo... La prima volta che l'ho ascoltata avevo da poco fatto la maturità e in quei sei minuti d'ascolto mi è sembrato di rivivere i cinque anni passati con gli amici, la ragazza del primo banco e il mitico bar di fronte "dove Nietzsche e Marx si davano la mano e parlavano insieme dell'ultima festa"... Bellissima, ancora oggi quando l'ascolto mi viene la pelle d'oca... Chiudono il disco "Lo Stambecco Ferito", canzone dal testo e la musica molto interessanti, da ascoltare bene per capire ogni minimo dettaglio e "Penna A Sfera", dove Venditti risponde ironicamente ad un giornalista che lo aveva precedentemente attaccato...
Un disco da avere, una delle pietre miliari di tutta la musica italiana.
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