"Oh! Italia
Tierra de segredos militares
Tierra de cançion d'audores e des los intellectuales "
da "Italia"
L'Italia del riflusso, delle ideologie che lasciano spazio ad una realtà un po' meno intellettuale e molto più superficiale. I primi anni '80 hanno una caratteristica molto particolare, sono infatti anni in cui prevale nella musica e nel cinema un senso di spaesamento con piccoli accenni di nostalgia verso il passato recente. Non sono ancora gli anni del materialismo sfrenato e della sinteticità estrema ed è per questo forse che si possono vedere come un periodo isolato reso in immagini da film come "Il Grande Freddo" e musicalmente da artisti in cerca di una nuova fase artistica. Ecco che "Sotto La Pioggia" di Antonello Venditti uscito nel '82 si pone bene come esempio di questo stato passeggero.
Il Venditti di "Sotto La Pioggia" è ancora lontano da quello patinato e poi inflazionato fino alla nausea di "Cuore", è un cantautore forse ormai in fase calante e che ha bisogno di stimoli diversi, un suono un po' più commerciale e testi più diretti ma che non ha ancora consumato del tutto la vena creativa. L'aspetto musicale del disco è molto curato, un suono spesso corposo ma in cui trovano spazio anche motivi più semplici, di fatto viene portato avanti il lavoro fatto con i due precedenti Lp. Spesso i testi riportano piccoli momenti di vita, come in "Le Ragazze Di Monaco" con i primi versi molto belli "Le ragazze di Monaco lucciole spente con il naso all'insù/Cercano il sole tra le nuvole opache senza colore". La title track invece parla di speranza e di superamento delle ideologie politiche, "Sotto la pioggia batte forte il cuore/e due ragazzi con il loro amore /stan cercando una speranza/stanno scaldando/quella colomba", ma si ritorna quasi subito ad una dimensione più personale con "Dimmelo Tu Cos'è" e "Torino". "Italia" è invece un brano del '77 satirico cantato in spagnolo maccheronico, tra i tanti versi pungenti spunta "Tierra de radio libere ma libere veramente ", in cui c'è un riferimento diretto al Finardi de "La Radio", Venditti imita anche la pronuncia del collega, non si capisce se sia un atto di critica o meno.
"Sotto La Pioggia" è per molti l'ultimo lavoro interessante di Venditti, io lo ritengo un discreto album, musicalmente valido (collaborano Ron e Lucio Fabbri) che si lascia ascoltare. Già dal live "Circo Massimo" prendo le distanze e preferisco altri autori, il Finardi di "Dal Blu" o di "Strade" ha molta più sostanza ed è decisamente più interessante.
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