Fra il dubbio e il silenzio, Antonio Bartoccetti ci ha lasciati, o forse no. Nelle pieghe del tempo, nessuna notizia ufficiale della sua dipartita si trova in rete, creando un velo di incertezza che avvolge questa creazione musicale come un'ombra evanescente.
Tra le pieghe del silenzio e nei recessi delle tenebre musicali, ci immettiamo nell'enigmatico rito sonoro di "Anno Demoni" degli Antonius Rex, una creazione che richiama le nebulose ombre degli arcani. Antonio Bartoccetti, avvolto nell'aura del mistero, ci guida attraverso un'esperienza musicale che risuona con la magia oscura e la sublime inquietudine tipiche di un'arte sconosciuta.
Nel 1992, "Anno Demoni" vide la luce in una tiratura limitata in LP, e successivamente in CD su Mellow, con il monicker errato "Jacula" anziché "Antonius Rex". La versione CD pubblicata dalla Black Widow è un'opera notevole, arricchita da tracce inedite, con l'epica "Gloriae Manus" che si estende quasi per otto minuti, svelando nuovi orizzonti sonori dell'arte di Antonius Rex. Come già per "In cauda semper stat venenum" (un falso storico), anche per "Anno Demoni" sono stati compiuti diversi interventi di restauro del master originale al fine di rendere "attuali" i suoni.
In questo intricato sposalizio tra le note e l'occulto, "Anno Demoni" svela la sua essenza come una sinfonia dalle tinte horror, intessuta di arrangiamenti oscuri e atmosfere piovose che scendono come lacrime dallo sconosciuto.
"Jacula The Witch" emerge come un'invocazione commovente, una nenia triste e penetrante senza parole, una danza sospesa tra l'aldilà e l'abisso. Rintocchi delicati e spettrali fluttuano nell'etere, mentre una melodia di pianoforte riflessiva e cupa si fonde con sfumature eteree di Mellotron, creando un'atmosfera eterea. La title track, un'epopea di 12 minuti, si erge come il vertice di questo misterioso rituale musicale. Synth inquietanti, organo macabro e chitarra acustica si alternano a Mellotron, violino elettrico e percussioni tribali, guidandoci attraverso una nebbia sonora in cui il reale si fonde con l'incognita. Voci di scherno, provenienti da distanze incommensurabili, aggiungono un tono sinistro e minaccioso, trasportandoci in un regno oltre le soglie della comprensione."Soul Satan's" si manifesta come un'oscillante melodia prog/pop italiana, con ritmi leggeri da discoteca che permeano l'atmosfera. Nonostante le voci maschili stridenti, l'esperienza si eleva grazie a un infinito assolo di basso sporco, un richiamo alla pura essenza oscura degli Antonius Rex. "Missanigra" prosegue su territori sonori simili, immergendosi in effetti spettrali di tastiera, voci latine cantilenanti, rumori di pipistrelli e pattern inquietanti di synth, creando un'atmosfera di puro misticismo, come se le note stesse fossero evocazioni di antiche entità. Con "Ego Sum Qui Sum," l'organo lento si snoda come un flusso temporale, ben sottolineato da un violino proveniente dall'oltretomba. Il viaggio si chiude con le "malus tracks", rielaborazioni degli Invisible Force, un rituale finale che ci conduce in un vortice temporale di eterna oscurità.
"Anno Demoni" di Antonius Rex, restaurato e arricchito nel suo master originale, si rivela come un'invocazione al di là del velo, una danza tra le ombre della creatività insondabile. In questa sinfonia dell'ineffabile, ci perdiamo nelle tenebre dell'arte musicale che si eleva al di là delle convenzioni, sfidando il tempo e le dimensioni.
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