So che non avrei dovuto farlo. Ma l'ho fatto e me ne vergogno.
Ho scaricato "Crying Light" di Antony prima ancora che uscisse nei negozi. L'ho fatto perché l'acquisto e l'ascolto di "Another World" mi avevano così inquietato e ammaliato da non riuscire ad attendere fino al 20 gennaio, giorno in cui mi precipiterò nel primo negozio di dischi per accaparrarmi una copia dalla bellissima copertina e art grafic.
Io che non scarico quasi mai, spinto da un sentimento feroce ed esplosivo ho premuto un click, quasi inconscio della mia turpe azione. Neanche mezz'ora e il disco è già bello e pronto. Preparo dunque i fazzoletti e premo play.
Un gorgo incredibile e trascendente mi rapisce, come uno tsunami sonoro. È l'inquieta e dolente "Her Eyes Are Underneath The Ground", che mi uccide lentamente, con I suoi volteggi di pianoforte crepuscolari e emozionali. Intorno a me l'oscurità assoluta, è solo Antony l'unica voce che rompe un silenzio assurdo. Una nenia dal cuore d'oro.
Poi arriva quel gioiello con quel titolo bellissimo e incredibile: "Epilepsy Is Dancing", un capolavoro assoluto rinchiuso in neanche tre minuti: mi viene da scattare dalla profondità del mio divano e cominciare ad applaudire come un invasato. La voce si sdoppia e si sovrappone, accarezzando l'anima, sullo sfondo una chitarra acustica e un pianoforte appena accennato.
"One Dove" è un'inquietante assoluzione che risplende in un tramonto acquarellato in un cielo impietoso. Vorrebbe esplodere da un momento all'altro con quell'anima incline ad un jazz sbilenco e malinconico e lo fa: il pianoforte cresce sempre di più, ricordando i passaggi emozionali della bellissima "For Today I Am A Boy" dal capolavoro "I Am A Bird Now".
"Kiss My Name" si discosta molto dall'Antony più convenzionale. Il travestito dall'anima volteggiante realizza un pezzo ritmato e seducente, sostenuto da una batteria spezzata e da un pianoforte che corre leggelo, sotto l'ugola d'oro di questo uomo eccezionale. Il risultato è eclatante: un circolo di angeli mi si attornia intorno. Musica paradisiaca, che continua con l'incredibile title-track: toccante, notturna e oscura lirica poetica. Un acquerello musicale notevole con cori spettrali sull'orizzonte.
"Another World" è il bellissimo singolo sorretto da accenni di piano che tolgono il fiato e quella voce: sempre più genuina, sempre più marchevole. Scava dentro nell'animo umano. Raschia per vedere cosa c'è dentro. Incredibile.
Sono assolutamente estasiato poi, quando le prime note del vertice artistico di questo disco "Daylight And The Sun" viene introdotta, accennando qualche timido passo di danza sulle punte, per poi letteralmente esplodere in un vortice di sonorità quasi teatrali che impreziosiscono un brano che era già capolavoro prima ancora di iniziare.
"Aeon", rispetto alle precedenti, ha un taglio quasi folkloristico. Sarò azzardato, ma questo bellissimo pezzo ricorda qualche particolare passaggio dei momenti più calmi di "Get Behind Me Satan" dei White Stripes. Una chitarra che taglia, una voce che riempie. Un duetto perfetto che rimane nella testa per ore, senza toccare nemmeno per sbaglio il confine invalicabile del pop.
"Dust And Water" è oscura e ipnotica, così tanto ipnotica da rivelare un eccletismo sorprendente da parte di una delle voci maschili più interessanti del panorama musicale del ventunesimo secolo. Costruita su un'unica nota in delay, la canzone è un passaggio fondamentale che conduce all'incredibile finale "Everglade", il sigillo di un disco incredibile: una canzone semplice, ma efficace, sorretta da archi danzanti e suoni miracolosi.
"The Crying Light" è l'anima cristallina della musica, che continua ad evolversi.
Molti dicono che la musica è morta, che gente come Britney Spears, Justin Timberlake & co. L'hanno uccisa.
No, l'hanno solo ferita, ma la musica è rinata: ha una nuova forma ed è più forte.
La musica sopravvive alle intemperie.
Se l'anno nuovo si vede dai dischi che escono a gennaio. Il 2009 sarà un anno pazzesco.
"Now I'm Dancing"
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