Il Canada fa poche cose ma buone: come l'Icewine, il vino dolce prodotto dagli acini lasciati ghiacciare sulla pianta, fatto in quantità limitate e dalla dolcezza straordinaria, così gli Anvil colpiscono per la loro durezza e ruvidezza, un suono possente senza fronzoli, essenziale e spaccaorecchi.

In questo live sono condensate alcune delle loro migliori produzioni, ghiacciate e concentrate al punto giusto: ricordo di averlo comprato molti anni fa da Mariposa per 5.000 lire, in offerta, e dopo averlo ascoltato mi chiesi il perché fossero nella sezione "sfigati". Non li ho più mollati.

L'incipit tambureggiante di "Concrete Jungle", la cavalcata di "Toe Jam", le montagne russe di "Motormount", la potentissima "Jackhammer". Il tutto reso fascinoso dalla voce di Lips, modulata come un guanto (di ferro), ora rabbiosa ora essenziale e metallica, e da un batterista grandissimo e sconosciutissimo come Robb Reiner.

Postilla: i gruppi sono fatti anche dai batteristi, e la batteria vale quanto la chitarra, soprattutto nel metal, non ci sono cazzi. Togliete Copeland dai Police e non saranno gli stessi, così Bonham, Paice e compagnia fracassante. Quando la batteria non è imboscata sotto traccia, ma messa in primo piano, ogni disco ne guadagna, anche il più lurido. Senza essere al livello dei citati, infine, Reiner è comunque quello che serviva per l'essenza del metal Anvil. Ascoltate con l'orecchio teso alla ferraglia.

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