Monday at the Hug & Pint è il disco che tutti noi vorremmo ascoltare al pub dove usiamo ritrovarci durante la settimana per riflettere sulla nostra esistenza, parlare di amori impossibili e disfatte sentimentali o semplicemente per tenere una gaia conversazione tra buoni amici... ma qui non c'è posto per l'allegria e la felicità.

Il disco non si distacca molto dallo stile della band, ampliata dalla partecipazione di alcuni componenti di Bright Eyes e Mogwai; le atmosfere sono dolenti, melanconiche e tormentate dallo strascicante uso di violino e violoncello.
Le melodie sono cullate da note di chitarre distorte e arpeggiate avvolgenti e morbide che entrano in comunione con accordi dolci-amari di pianoforte.

Non mancano le piacevoli ballate a sfondo romantico confuse con la molteplicità del proprio sound (che in un certo senso è una musa consolatrice) che entra in perfetta simbiosi con i testi.

Ma a fine serata le luci del pub si abbassano, i bicchieri vuoti aumentano e a noi non resta altro che consolarsi con qualcuno che capisca il nostro stato d'animo; così immaginiamo apparire il duo di Glasgow che ti aiuta a rialzarti e a continuare a guardare avanti qualunque sia il presente...

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