Avete ascoltato il secondo disco del mio ottetto indiepop melbournese preferito? Nooo? Eccomi qui pronto a dirvi quant'è bello...
In effetti si tratta, già dai primi ascolti, di una conferma. I nostri non si risparmiano in piccole canzoncelle (che tali non sono visto che la maggior parte delle tracce non hanno la ripetizione ritornello/strofa) piene di coretti, handclappings e di suoni giocosi ed inattesi che tanto(ci?) erano piaciuti nell'esordio Fingers Crossed.
L'iniziale Nevereverdid sembra essere una colonna sonora per un film di Ed Wood ma a metà brano la band sembra accorgersi essere minacciata da un nugolo di api... anzi due; It'5 è il secondo singolo del disco piacevole e piaciona ballata sgangherata in tipico stile AiH con coretti e contro coretti a farla da padrone accompagnati da una chitarrina flangerata che sembra uscire da una confezione di marmellata di arance; Wishbone è pensabile come l'eventuale brano portante di un musical à la Grease ma ambientato in un bosco fatato.
Tutta cuore e speranza è la love song Maybe You Owe Me; The Cemetary sembra un brano di Yann Tiersen suonato da Pascal Comelade inseguito (anche lui!) dalle api e rappato dai protagonisti di Scooby Doo; Frenchy I'm faking è l'ultima possibilità che il gruppo ci concede di ballare e cantare con loro (ma solo alle loro sbilenche regole!).
Insomma un disco non epocale ma che sicuramente disegnerà un distensivo sorriso di piacere sul volto... e di questi tempi, signori miei, non è poco...
Ah, nel 2005, dovrebbero venire in Europa, vogliamo perderceli???
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