"...You should BEAR THAT in mind tonight, BEAR THAT in mind, yeah you should..."
NO ASPETTATE, credo di aver sbagliato colonna nell'iTunes library. Questa è The View From The Afternoon, del fantsmagorico "Whatever People Say I Am, That's What I'm Not". Eh Già, gli Artic degli inizi, pieni di carica, adrenalina che scorreva a fiumi tra la Stratocaster dell'ormai non più teen, Alex Turner.
Quelli erano bei tempi, per gli Arctic e per noi, nuova generazione, che li ascoltavamo nei nostri pochi gb di musica che avevamo nell'mp3. Ma torniamo al presente, un pò con l'amarezza, un pò con un sorriso di speranza.
Lo scorso 5 giugno è uscito il quarto album delle scimmie inglesi, "Suck it And See", un nome un pò provocatorio e un pò che lascia discutere il popolo americano, il popolo puritano americano, che vieterà la vendita del cd nei negozi (alcuni), e che censurerà il titolo dell'album. Decisione anch'essa discutibile, ma che a noi in questo momento interessa poco.
Si parte con She's Thunderstorms, prima canzone dell'album. Parliamo di una ballad quasi un pò anni '60/'70, sound vecchio e rivisitato con qualche effettino sparso qua e là. Dov'è finita la grinta e la frenesia dei riff, che abbiamo avuto il piacere di gustarci durante i nostri viaggi in autobus o che ci tenevano compagnia mentre andavamo a scuola?
Black Treacle potrebbe essere la risposta. No, direi di no. Canzone sullo stampo della prima, suono vintage, chitarrina pulita e non troppo pretenziosa.
Si passa inevitabilmente a Brick By Brick, che non ha nulla a che vedere con Old Yellow Bricks del secondogenito dei quattro di Sheffield, "Favourite Worst Nightmare". In Library Pictures si potrebbe quasi percepire lo spirito che caratterizzava gli Arctic monkeys degli inizi: ritmo veloce e calmo a tratti, chitarra distorta e ritmo martellante. Ma è solo un abbaglio.
Passano un pò di canzoni tutte bene o male senza innovazioni degne di nota, come Love Is A Laserquest, Reckless Serenade e Love Is A Laserquest.
Arriviamo, scorrendo un pò, all'omonima del cd ,Suck It And See, che si porta dietro anche una scia di cori a non finire e di chitarre platealmente beatlesiane. Mi ricordano vagamente i Best Coast, surf-rock band di questi anni.
Si chiude in bellezza con la dodicesima ed ultima track dell'album, That's Where You're Wrong. " A pussyfootin' setting sun, make a wish that weighs a tonne. There are no handles for you to hold and no understanding where it goes...". Ritmo e melodia che ti entrano in testa, senza troppa difficoltà, purtroppo o per fortuna.
Un cd che lascia un pò con l'amaro in bocca i vecchi fan degli AM e che, a parer mio, potrebbe trovare interessante un ragazzo che è diventato appassionato da poco tempo della band inglese, entrata anch'essa, purtroppo, a far parte del "musicalmente banale" e del "gruppo venduto che vende".
Oltre che nei testi, le nostre beniamate scimmie dovrebbero osare anche un pò di più nella musica. Tiratevi indietro finchè siete in tempo.
Listen It And Judge!
1 / She's Thunderstorms
2 / Black Treacle
3 / Brick By Brick
4 / The Hellcat Spangled Shalalala
5 / Don't Sit Down 'Cause I've Moved Your Chair
6 / Library Pictures
7 / All My Own Stunts
8 / Reckless Serenade
9 / Piledriver Waltz
10 / Love Is A Laserquest
11 / Suck It And See
12 / That's Where You're Wrong
Carico i commenti... con calma