Diciamolo subito. . . il nuovo disco degli Arcturus è l'ennesimo masterpiece della loro carriera, un disco che può "regalare" solo una band che tra le sue fila annovera geni musicali del calibro di Jan Axel Blomberg, Knut Magne Valle e Steinar Johnsen.   Nonostante  il loro storico cantante Krystoffer Rygg abbia deciso di concentrarsi sulla sua band solista (gli Ulver) e su altri side-projects, la band è riuscita a trovare un valido rimpiazzo. . . e che rimpiazzo: un certo Simen Hestnaes la cui voce riesce ad avvolgere questo "Sideshow Symphonies" alla stregua di un guanto che si adatta alla mano umana. Tuttavia nonostante le doti vocali di Hestnaes, non credo sia così facile sostituire il carisma e l'individualità di Rygg (come del resto molti fan sostengono); anche se quando gli Arcturus annunciarono che il nuovo cantante sarebbe stato Oyvind Hageland degli Spiral Architecht, rimasi folgorato. . . gli Spiral Architect sono una delle band più interessanti del recente panorama musicale. Sarebbe stata sicuramente un'esperienza unica il poter ascoltare la voce di Hageland su una pubblicazione così progressive quale Sideshow Symphonies. Ma ciò è rimasto un sogno mai realizzatosi; Haegeland per sopravvenuti impegni improrogabili ha dovuto trasferirsi in pianta stabile in Svezia rendendo impossibile la sua permanenza nella band. E così gli Arcturus si misero alla ricerca di un nuovo cantante. . .

E appunto si arriva all'entrata nel gruppo di Hestnaes noto per i lavori con i Borknagar e i Dimmu Borgir, ma che i fan di vecchia data degli Arcturus sicuramente ricorderanno per la sua apparizione su "La Masquerade Infernale" dove Heastnaes canta come voce principare in un brano e come corista in altri due. Inizialmente ero scettico riguardo la scelta di Hestnaes, ma mi è bastato poco per ricredermi. . . in effetti fin dalle battute iniziali della prima traccia, "Hibernation Sickness Complete", è possibile godere dei profondi movimenti di voce di Hestnaes; e da qui in poi ho iniziato a convincermi che nessun altro cantante avrebbe potuto fare meglio di lui. Il timbro di voce di Hestnaes è totalmente diverso da quello di Rygg e sembra che questo Sideshow Symphonies sia stato creato partendo dalla sua voce e permettendogli così di spaziare tra sommossi bisbigli e graffianti tonalità e di sottolineare i passaggi più drammatici del disco grazie all'alta espressività della sua magnifica voce. Proprio il suo timbro vocale è in grado di rendere le canzoni molto dark, donandogli maggiore possibilità di trasmettere emozioni quali l'angoscia e il terrore.

Mi piacerebbe dire che questo "Sideshow Symphonies" è maggiormente dark e ambient di quanto non fosse "The Sham Mirrors". . . tuttavia sicuramente non è altrettanto sperimentale e avventuroso quanto il loro precedente lavoro; ma ciò non impedisce a tale lavoro di essere considerato uno dei migliori "incontri" tra avanguardia e prog-metal. Il meritò di ciò sta nella grandissima prova alle tastiere, piano e synths di Steinar Johnsen el favoloso drumming del roccioso Jan Axel Blomberg. Posso sicuramente rischiare ed affermare che Blomber è il miglior batterista norvegese insieme ad Asgeir Mickelson degli Spiral Architect. Detto questo. . . il drumming di Blomberg su Sideshow Symphonies è sicuramente meno rivoluzionario e più libero di quello presente su "The Sham Mirrors", tuttavia è sicuramente lo strumento più presente in questo lavoro dopo le tastiere dell'onnipresente Johnsen. Nonostante il drumming di Blomberg sia meno rivoluzionario. . . non posso fare a meno di notare l'intensità delle sue ritmiche durante tutta la durata del disco; in particolare in "Shipwrecked Frontier Pioneer" e "Demonpainter", riesce ad incastrare degli impressionanti fills in una doppia grancassa velocissima. I due brani in questione inoltre si giovano delle splendide tonalità suonate dalla tastiera di Johnsen e della oscura voce completata con risate malefiche di Hestnaes. Inoltre segnalo la presenza di alcuni back-vocals femminili e sottolineo gli intrecci tra i soli di chitarra e synth che formano passaggi sinfonici davvero degni di nota.

Sfortunatamente, a questa prova maiuscola degli Arcturus non si accompagna un mixaggio esemplare. Alcune canzoni sono registrate ad un volume più alto della precedente/successiva. . . e in generale mi sento di giudicare tale produzione di gran lunga inferiore a quella dei precedenti lavori della band: peccato. Riguardo chitarra e basso noto come la band abbia deciso di ridurre la loro potenza (e di conseguenza la presenza) in maniera da generare un'atmosfera maggiormente sobria utilizzando alcune particolari stringhe, inserendo voci femminili e parti di chitarra atonali che rispettivamente avrebbero il compito di sottolineare i passaggi di tastiera e batteria.

Considerando le risate teatrali di Hestnaes presenti in molti brani e il modo in cui esse sono state mixate insieme creando dei background davvero ben riusciti, "Sideshow Symphonies" ha anche un altro aspetto visuale. In "Evacuation Code Deciphered" Hestnaes dona alle liriche un tono quasi parlato, rendendo la base musicale quasi adatta alla soundtrack di un film. I depressivi suoni di synths, le distanti voci che sembrano uscite dritte drittie da un film horror, e le eccezionali parti vocali femminili sono davvero qualcosa di geniale. . . considerando che poi riescono ad evolversi in ipnotici soli di synths e in aggressive liriche cantate da Hestnaes. "Nocturnal Vision Revisited" è in grado di creare un aberrante mood con delicate note di piano che cadono letteralmente su una base di riffs suonati da una chitarra molto heavy e dissonante.

Elementi progressive possono essere rintracciati nell'elettronica "Moonshine Delirium" dove il delicato bisbiglio del cantante è in grado di regalarci notevoli sussulti e le chitarre di Tore More e Valle si uniscono per dar vita ad un'elaborata sezione strumentale. E' presente anche una specie di "battaglia armonica" tra le due chitarre in "White Noise Monster" accompagnate da un ottimo tremolo e riempite da dense linee di synths e da un drumming come al solito molto articolato. Hestnaes in questa traccia riesce a diversificare moltissimo la sua voce grazie all'utilizzo di accenti che io chiamo heavy e che può essere addirittura ascoltata in un'altra lingua (Norvegese?) nel brano "Hufsa". Un'ultima considerazione su. . . "Reflections", un brano strumentale davvero atipico per il genere prog-metal. In essa la fanno da padrone una triste chitarra e delle dolcissime linee di piano. Notevolissimo il solo di batteria presente in questo brano.

"Sideshow Symphonies" è un ottimo disco e lo raccomando caldamente. . . gli Arcturus sono un gruppo davvero talentuoso in grado di fondere abilità tecnica, grandissime liriche e gusto musicale. L'unico neo è il pessimo mixaggio e la produzione poco competente. . . che tuttavia non inficia il valore finale del disco.

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