Maestosi.

Questo è il termine più adatto per descrivere una band come gli Arena. Questo gruppo è nato verso la metà degli anni novanta, grazie a due membri musicali non nuovi nel mondo musicale. Il primo è Mick Pointer, già conosciuto per essere stato il primo batterista dei Marillion (vedi "Script For A Jester's Tear"). Il secondo membro è Clive Nolan, quest'ultimo è anche il tastierista dei Pendragon.

Non solo progressive.

La musica degli Arena è  influenzata anche da altri generi musicali. Nella loro musica troviamo elementi di musica lirica, come ci dimostrano alcuni brani del loro repertorio musicale. Il primo brano che mi viene in mente è la straordinaria "Opera Fanatica". Questa piccola perla è contenuta nel loro ultimo album in studio Pepper's Ghost. Un brano a dir poco grandioso che sottolinea l'originalità della band a livello compositivo.

Sette album in tutto.

Gli Arena fino ad ora hanno pubblicato dischi abbastanza apprezzabili ma anche discutibili. Personalmente ritengo che gli album più interessanti, sono i primi due, vale a dire "Songs From The Lion's Cage" e "Pride". I successivi album come "The Visitor" e "Immortal?" intraprendono una strada musicale abbastanza diversa, rispetto agli album di esordio. Soprattutto "Immortal?" si differenzia non poco dai precedenti dischi, contenendo alcuni brani che suonano più in stile pop in parte. Piccola curiosità, Steve Rothery ha suonato un assolo nel brano "Crying for Help III". Il brano è contenuto nel primo album che hanno fatto.

Pride.

Come ho già detto prima, a mio parere Pride è uno dei dischi più interessanti degli Arena. Ho trovato questo lavoro molto sperimentale, non solo a livello musicale, ma anche a livello vocale, vedi brani come "Crying for Help VII" e "Crying for help VIII". Il primo brano dell'album si chiama "Welcome To The Cage", un pezzo molto vivace e diretto che mi ricorda molto il progressive dei Genesis. Un'altro pezzo degno di nota è "Empire Of A Thousand Days", un brano introdotto da un sound molto cupo e freddo fino ad accendersi in tutta la sua maestosità, una vera chicca. Segue "Crying for Help VI" un brano strumentale dai gusti medioevali, oltre che sfuggente e malinconica. Altri episodi importanti sono "Fool's Gold" e "Sirens",  due brani completamente progressive più che godibili. Però devo dire che l'artwork del disco mi entusiasma poco.

Era doveroso scrivere una recensione su questo gruppo.

Buon ascolto.

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