TEATRO MUNICIPALE "ROMOLO VALLI" DI REGGIO NELL'EMILIA, SABATO 15 NOVEMBRE 2008, ORE 21:00.
Wolfgang RIHM:
Hölderlin-Fragmente. 9 Lieder per voce e pianoforte su testi di Friedrich Hölderlin (1977).
Arnold SCHÖNBERG:
Ode to Napoleon Buonaparte su testo di George Byron per voce recitante, archi e pianoforte, Op41 (1942).
Verklärte Nacht. Poema sinfonico (parafrasi) in Re minore da testo di Richard Dehmel, Op4 (1899).
Nicholas Isherwood, baritono e voce recitante.
FontanaMix Ensemble.
Francesco La Licata, direttore.
Concerto eseguito nell'ambito della rassegna sulla Musica Contemporanea "REC Festival", rivelatosi molto interessante per l'ottimo abbinamento presentato tra i diversi pezzi. In apertura, il baritono Nicholas Isherwood, accompagnato al pianoforte da Stefano Malferrari, ha eseguito i 9 Hölderlin-Fragmente di Rihm. Il Neoromanticismo (o Neoespressionismo che dir si voglia) dell'autore tedesco è emerso soprattutto nei momenti quasi tonali dell'accompagnamento pianistico, caratterizzato anche da dinamiche estreme ed ampio sfruttamento delle estremità della tastiera. La scrittura vocale, asciutta e sospesa costantemente tra il canto vero e proprio e lo sprechgesang, accompagna perfettamente il carattere frammentato ed angoscioso dei versi di Hölderlin e la 'recitazione cantata' del baritono americano è stata adeguata alla situazione, anche se forse un po' troppo plateale.
L'Ode to Napoleon Buonaparte di Geroge Byron è stata forse letta da Schönberg come una critica ante-litteram alla dittatura nazista: certi versi paiono quasi parlare di Hitler (Ill-minded man! why scourge thy kind / Who bow'd so low the knee?). Troviamo di nuovo Isherwood (stavolta nel ruolo di voce recitante) e Malferrari, cui s'aggiungono Paolo Chiavacci e Violetta Mesoraca (violini), Corrado Carnevali (viola) e Sebastiano Severi (violoncello). Il direttore, Francesco La Licata, ha azzeccato in pieno l'approccio alla partitura, volto ad esaltare da una parte le ascendenze da Wagner (dettati tonali sempre più affievoliti ed, a questo punto, ormai 'esplosi' e integrazione sempre maggiore tra Musica e Teatro, giunta ad un punto tale che ormai il 'recitar cantando' esistito sin dai tempi di Monteverdi viene sostituito dallo Sprechgesang, di fatto un 'cantar recitando') e dall'altra i punti di vista avanguardistici (restringimento dell'organico a livelli cameristici). Meno plateale, ma non per questo meno efficace, la recitazione di Isherwood.
Infine, la bellissima Verklärte Nacht a concludere il programma. Al quartetto d'archi prima citato s'aggiungono Olga Arzilli (viola) e Viola Mattioni (violoncello). Giustamente, s'è quindi deciso di eseguire la versione originale per sestetto d'archi, più criptica e 'grezza' della versione per orchestra d'archi ma più incisiva e 'futuristica', sia per l'organico ridotto sia per l'utilizzo audace di tutte le risorse timbriche e tecniche degli strumenti.
Originalissima l'idea degli organizzatori di far sedere sia i musicisti che gli spettatori sul palco: l'approccio ad un repertorio non particolarmente usuale è risultato così più coinvolgente e stimolante. In pratica, un concerto eccellente.
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